23-24/09/2023

Spring Attitude Festival 2023

Cinecittą Studios, Roma


Appena oltrepassato l'ingresso principale dei Cinecittá Studios, quello che affaccia direttamente su Via Tuscolana, si viene subito colti di sorpresa. La due giorni (sabato 23 e domenica 24 settembre) dello Spring Attitude 2023 non è ospitata nel medesimo punto dello scorso anno. Non si deve più seguire il lungo percorso che conduce verso il vasto spazio aperto circondato dalle repliche di antichi templi, immani scenografie rimaste in piedi a ricordare tanto la grandezza della storia romana quanto la bellezza di tanto cinema creato in questi luoghi. No, appena entrati nel territorio degli Studios si stagliano subito all’orizzonte due palchi (non più posti di fronte, bensì affiancati) sistemati proprio nell'ampio cortile d'accesso. Location meno scenografica dello scorso anno, ma ancor più capiente, con l'area food & beverage progettata per fungere da cornice alberata alla zona concerti, opzione che consente di seguire gli eventi anche mentre si è in fila per uno spuntino o un drink.

Si inizia presto: alle 16 in punto è già il momento dei primi live, quando il sole è ancora alto e fa percepire netta la sua presenza. Ma il grosso del pubblico arriva soltanto in serata, e non sono in pochi a varcare i cancelli soltanto per assistere ai dj set conclusivi, verso la mezzanotte, specie il sabato sera, con l’intento di sfruttare la situazione “mega dancefloor all’aperto”. E’ uno Spring Attitude ogni anno più imponente, che allarga le braccia per accogliere un ventaglio sempre più ampio di stili e contaminazioni. La matrice electro resta forte, ma per l’edizione 2023 il management del Festival ha scelto di incrementare in maniera esponenziale il numero di chitarre presenti on stage. Restano comunque centrali i dj set prestigiosi, dai più sofisticati (il producer tedesco Christian Loffler che media potenti beat con situazioni più ambient) ai più “commerciali” (l’ormai superstar Peggy Gou, in consolle il sabato notte nei novanta minuti più affollati della due giorni), passando attraverso gli etnicismi mediorientali degli Acid Arab e l’apprezzatissima Chloè Caillet, uno dei fenomeni del momento (non soltanto ai Circoloco Party ospitati presso il DC10 di Ibiza ed esportati in tutto il mondo), che mette tutti d’accordo, sin dalle prime note della maestosa “Armed”, traccia firmata Pryda, selezionata come starting point di un set che proseguirà per un’ora e mezza puntando tutto su una pregevole techno melodica.

La matrice electro è confermata anche dal nome dei principali headliner, i Moderat, trio berlinese fra i massimi esponenti della scena elettronica degli ultimi vent’anni, sia quando assume le sembianze di progetto condiviso, sia quando si propone in modalità separata come Apparat o Modeselektor. Un live set arricchito da visual efficaci e dalla presenza di alcuni brani divenuti veri e propri classici del genere, da “A New Error” a “Les grandes marches” (con Apparat alla chitarra), sino alla conclusiva “Bad Kingdom”, cantata all’unisono con l'intero pubblico.

In naturale convivenza, troviamo le chitarre incendiarie di Bud Spencer Blues Explosion e Verdena, due certezze del firmamento alt-rock italico, e quelle glam oriented di Lucio Corsi, un ragazzo che sogna di essere Marc Bolan, andandoci molto vicino, non soltanto quando propone “20th Century Boy”, personale omaggio ai T.Rex, ma anche quando incanta la platea con le sue filastrocche dense di un realismo che fa impressione. Un ragazzo che sogna di essere Bowie, ma immergendolo nei mondi fantastici di Calvino e Rodari. Lucio Corsi è uno dei più bravi cantautori che abbiamo oggi in Italia: sensibile, simpatico, intelligente, un portento, a capo di una band impeccabile.

Questi i nomi più altisonanti, ma accanto a loro si susseguono prove convincenti di musicisti non certo meno noti, quali gli italiani Meg (mai banale, anche quando parla di migranti e di orgoglio meridionale) e Tutti Fenomeni (it-pop a uso e consumo dei più giovani) e gli austriaci HVOB, bravi a catalizzare l’attenzione con il loro show posto in chiusura, che si prefigge l'obiettivo di spedire su una pista da ballo il dream-pop dei Beach House: intento pienamente raggiunto – ad esempio – dalla dinamica di “Eyes Alive”, posta non a caso a inizio setlist.
Le prime ore delle due giornate sono invece riservate alle formazioni più giovani: Archivio Futuro, Valentino, Marco Fracasia, Ibisco, Parbleu, Giin, Anna Carol, Ele A, Bluem, Fuera, più le due proposte che sono già sul punto di decollare. In primis la romanissima (ma da tempo trapiantata a Londra) Maria Chiara Argirò: i brani estratti dal jazztronico “Forest City” divengono ancor più convincenti nella trasposizione live, con voce e synth supportati da una vera batteria e da una tromba effettata ad arte. E poi gli Studio Murena, i più attesi fra le compagini più giovani: pur penalizzati dall’orario, confermano di possedere buone canzoni e grande perizia tecnica. Non è un caso che godano della complicità dei Calibro 35 e dei preziosi consigli di Tommaso Colliva.

Di tanto in tanto, alzando lo sguardo verso il cielo, si respira quell'aria leggera che Roma sa regalare durante i primi giorni del suo mite autunno, si osservano soffici nuvole bianche muoversi lentamente riflettendo le luci della città. Una confortevole sensazione di appagamento, la gioia di vivere serate che resteranno indimenticabili. Tutto sembra perfetto: in molti – ne siamo certi – vorrebbero fermare il tempo, qui, ora, allo Spring Attitude, un Festival modellato su misura per tutti coloro che si sentono musicalmente curiosi, un Festival che muta, con gradualità, mantenendo al contempo salde le proprie radici originarie, garantendo una vivibilità tutt’altro che scontata quando stai cercando di crescere. Spring Attitude oggi sa come essere allo stesso tempo arena rock e mega disco all’aperto, sa come sussurrare proposte all’ascoltatore e come colpirlo con la veemenza dei beat più concitati, con l’orgoglio di poter sbandierare una platea eterogenea, composta sia da quegli alternativi che negli anni Novanta avrebbero affollato un centro sociale, sia dai più fashion amanti della club culture. Dopo questa nuova esperienza, i tempi sono maturi per compiere un ulteriore salto e puntare in maniera decisa a diventare un'eccellenza di livello europeo. Ora possiamo dirlo con certezza: anche a Roma si può fare!

Setlist

Moderat

 

Ghostmother

A New Error

Eating Hooks

Rust Nails

Neon Rats

Reminder

More Love

Animal Trails

Last Time

Fast Land

Les grandes marches

No. 22

Milk

Bad Kingdom

 

Lucio Corsi

 

Freccia bianca

La bocca della verità

Amico vola via

Danza classica

Un altro mondo

Trieste

Astronave Giradisco

La lepre

Senza titolo

Francis Delacroix

Il lupo

Magia nera

20th Century Boy

Glam Party

Radio Mayday

Cosa faremo da grandi?

Altalena Boy

 

Verdena

 

Pascolare

Paul e Linda

Loniterp

Logorrea

Cielo super acceso

Lui gareggia

Dentro Sharon

Luna

Diabolik

Chaise Longue

Nevischio

Fuoco Amico II

Crystal Ball

Don Calisto

Sui ghiacciai

Scegli me

Il Gulliver

Valvonauta

Muori Delay

Volevo magia

 

HVOB

 

Eyes Alive

Gluttony

The Lack Of You

Clap Eyes

2:16

Dogs

Capture Casa

Panama

Azrael

Butter

Kid Anthem

Bruise

 

Tutti Fenomeni

 

Diabolik

Infinite volte

Filosofia

Mister Arduino

Faccia tosta

A Roma va così

Non porto più la pena

Cantanti

Qualcuno che si esplode

Addio

Privilegio raro

Antidoto alla morte

Marcel

Il grande Modugno

Parlami di Dio

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