06/04/2024

Alessandra Novaga

Susi Hub, Latina


Alessandra Novaga è una virtuosa della chitarra che da molti anni seguiamo su queste pagine con grande attenzione, sia in occasione degli album pubblicati a proprio nome, sia per le molteplici collaborazioni di spessore, scelte con in testa il preciso obiettivo di allargare i confini dell’immaginazione e delle possibilità offerte dal proprio strumento. Il più recente dei suoi progetti, pubblicato lo scorso gennaio, l’ha portata a condividere lo studio di registrazione e il concept di un disco insieme a Stefano Pilia e Adrian Utley, giusto per rimarcare in quali autorevoli ambienti avanguardistici è abituata a lavorare. Sabato 6 aprile è tornata ad abbracciare amici ed estimatori a Latina, città dove è nata e cresciuta, nelle vesti di protagonista di un evento organizzato da Arcigay Latina Seicomesei nell’accogliente spazio Susi Hub, a due passi dalla piazza principale del capoluogo laziale.

E’ l’occasione per presentare, in perfetta solitudine, accompagnata soltanto dalla sua chitarra, da un amplificatore e da qualche effetto, sei nuove composizioni minimaliste, quasi interamente strumentali, che saranno contenute nel lavoro di prossima pubblicazione “The Artistic Image Is Always A Miracle”, teso a fondere in maniera del tutto naturale le sensazioni generate dal cinema di Andrej Tarkovskij con una visione attualizzata e ricontestualizzata della musica di Johann Sebastian Bach.
Alessandra Novaga alimenta, ma al contempo si lascia attraversare da un flusso sonoro scarnificato e lontano da possibili termini di paragone, costruendo in maniera lieve e progressiva un ambiente onirico all’interno del quale la musica si trasforma in esperienza (ultra)sensoriale. Un’esibizione che si materializza giocando per sottrazione, lasciando soltanto lo stretto necessario, con i silenzi che assumono la medesima importanza del suono, affiancando l’approccio classico allo strumento, derivante dai tanti anni di studio, a un’innata tendenza alla sperimentazione.

Il cinema da sempre entra nell’immaginario autorale di Alessandra Novaga, che in passato ha già omaggiato Fassbinder e Jarman, e queste composizioni inedite (ancora per qualche settimana), eseguite senza alcuna interruzione, danno all’ascoltatore l’impressione di ascoltare la colonna sonora di un film immaginario. Impressione ancor più fortificata durante l’ultima esecuzione in scaletta, quando la protagonista registra la propria voce per poi mandarla in loop, sovrapponendovi prima delle frasi di chitarra elettrica suonate con l’archetto del violino e successivamente dei melodici arpeggi. Durante l’infinito loop che ne scaturisce, l‘artista abbandona il palco e si posiziona lateralmente nella sala, lasciando la scena a una sedia vuota e ai suoi strumenti, mentre lei stessa osserva il flusso sonoro che pare evolvere in maniera spontanea. Come un sogno ad occhi aperti, guidato unicamente dalle note appena suonate. Un’esperienza resa possibile grazie a un approccio “altro” alla musica, lontanissimo dal rock tradizionale ma pur figlio dello stesso mondo.