04/06/2024

Dry Cleaning

Castello Estense, Ferrara


Ferrara ha sempre un che di rassicurante, ancor di più quando la si ammira avvolta dalla luce di un tardo pomeriggio di sole di inizio giugno e con un caldo non ancora eccessivamente opprimente. Chi passa nei dintorni del meraviglioso Castello Estense dopo le 17,30 viene attirato dalla musica proveniente dal cortile interno: Ferrara Sotto Le Stelle, uno dei piccoli fiori all’occhiello nel panorama delle rassegne musicali italiane, è entrata nel vivo della sua ventottesima edizione e chi sta facendo un soundcheck dai toni inaspettatamente loud sono i Dry Cleaning. La band post-punk guidata da Florence Shaw è tornata in Italia a un anno dalla sua visita al Sexto ‘Nplugged, dove aveva presentato dal vivo il sophomoreStumpwork”, pubblicato nell’ottobre del 2022. La scaletta della serata si rivelerà incentrata nuovamente su quest’ultimo e su uno dei lavori d’esordio, “Sweet Princess Ep” (2019), che, giunto al suo quinto anniversario, è stato ristampato per l’occasione insieme al “gemello” “Boundary Road Snacks And Drinks”.

A scaldare l’atmosfera è la valida miscela di alt-rock e psichedelia fornita dalle due manciate di pezzi snocciolati dai New Candys. La band veneta si concentra sull’ultima fatica “Vyvyd” (2021), ingranando progressivamente con i guitar-riff accattivanti dell’opener “Twin Mime” e di “Factice”, proseguendo con la più dreamy “Begin Again”, arricchita da una coda strumentale di rimando shoegaze, e una “Helluva Zoo” molto più riverberata della sua versione in studio, fino al mood hard-rock della devastante batteria in primo piano su “Zyko” e a “Vyvyan Rising”, che strizza l’occhio all’operato dei Black Rebel Motorcycle Club. Un’esibizione (dai toni) in crescendo, che conta tra i vertici anche la breve “Tempera”, una delle tracce di punta di “Bleeding Magenta” (2017), e la conclusione affidata al trip psichedelico di “Overall”.

La formazione di South London si schiera sul palco puntuale e apre le danze con la wave meditabonda di “Leafy”, pescata da “New Long Leg”, e i fraseggi di chitarra di “Jam After School”, unico brano tratto da “Boundary Road Snacks And Drinks”. Aumenta il passo “New Job”, caratterizzata da una deriva jangle e dalla sezione ritmica in primo piano, per poi rallentare, mantenendo una rotta affine su “Kwenchy Kups”, dove l’attenzione è tutta per lo spoken word recitato dalla frontwoman. Oltre all’ammaliante figura di Shaw, divinità in abito scuro, spiccano in scena il chitarrista Tom Dowse e il bassista Lewis Maynard, le cui radici metal fanno capolino sia nelle posture adottate sia nel vestiario.
Tra i migliori highlight della serata spicca “Her Hippo”, che si fa ricordare per la sua coda strumentale allungata di memoria psych, al pari della successiva “Hot Penny Day”, meno funk della versione su disco. Assumono contorni più decisi, grazie a linee di basso incisive, “Stumpwork” e “Driver's Story”, quest’ultima in particolare presenta arie jazzate, mentre “Strong Feelings” punta maggiormente sull’incedere di batteria.

La situazione si fa più movimentata sui ritornelli coinvolgenti delle attese “Gary Ashby” e “Don't Press Me”, a cui fanno seguito la quieta “Traditional Fish” e “Conversation”, entrambe giocate nuovamente su lunghe chiusure strumentali. La conclusione del set principale vede susseguirsi i riff di chitarra veloci e incalzanti di “Magic Of Meghan” e il sassofono suonato dal batterista Nick Buxton, protagonista della misteriosa “Anna Calls From The Arctic”.
Il ritorno sul palco dopo una brevissima pausa è dedicato alla più nota e trascinante “Scratchcard Lanyard”, per poi sfumare via sui giri armonici della più lunga “No Decent Shoes For Rain”.

I Dry Cleaning si adattano perfettamente alla cornice scelta da Ferrara Sotto Le Stelle e sorprendono gli spettatori: se un iniziale timore per chi li aveva ascoltati solo su disco poteva riguardare il rischio di una performance un po’ piatta, dopo la carica dimostrata in particolare da Dowse e Maynard, di supporto alla presenza magnetica di Shaw e il buon equilibrio conferito da pezzi dinamici e altri di impronta lisergica, la smentita di tale ipotesi è garantita.

Setlist

Leafy
Jam After School
New Job
Kwenchy Kups
Her Hippo
Hot Penny Day
Stumpwork
Driver's Story
Strong Feelings
Gary Ashby
Don't Press Me
Traditional Fish
Conversation
Magic Of Meghan
Anna Calls From The Arctic

Encore

Scratchcard Lanyard
No Decent Shoes For Rain

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