19/12/2024

Francesca Bono

Locomotiv Club, Bologna


Buona la prima. E non poteva che essere Bologna la città prescelta per la presentazione del debutto solista di Francesca BonoCrumpled Canvas” (2024). Dagli esordi nel 2008 con gli Ofeliadorme, passando per l’ottima collaborazione con Vittoria BurattiniSuono in un tempo trasfigurato” (2023) pubblicato per Maple Death Records, e la recente partecipazione allo spettacolo ideato da Emidio Clementi e Corrado NucciniPerché io non spero più di ritornare”, l’artista felsinea ha scelto nuovamente di giocare in casa e calcare il palco del Locomotiv con una formazione a trio, insieme a Egle Sommacal alla chitarra e Francesca Baccolini (Hobocombo, L'Orchestrina di Molto Agevole) al basso e ai synth.

A scaldare l’atmosfera sono le note ombrose venate di blues-rock esistenziale sprigionate dalla decina di pezzi proposti da Carlo Masu & Le Ossa, progetto curato dal chitarrista dei Cut, accompagnato da Mariagiulia Degli Amori (membro della Mandria, backing band di “Ira” di Iosonouncane), Stefano Orzes (Eveline, The Crazy Crazy World Of Mr. Rubik) e Peppe Randazzo (Entrofobesse).
A risaltare maggiormente sono “Perdimi” e “La Lama”, brani manifesto della produzione proposta da Masu e soci, entrambi contenuti in “Ombre di un corpo estraneo” (2021), oltre al ritmo sottile e incalzante dell’inedita “Cieli blu”, cantata insieme a Degli Amori, “Il confine”, e la conclusiva e più veemente “Un’assoluta resistenza”.

Il terzetto si schiera sul palco per un’intro sintetica che sfocia nel pathos di “Velvet Flickering Heart”, anticamera del dream-folk mutevole di “Black Horse”, la cui coda incorpora dettagli al confine con lo shoegaze, primo highlight dell’esibizione. Le attenzioni sono tutte su Bono, iconica per stile oltre che per vocalità, e Baccolini, mentre Sommacal appare un po’ più defilato in scena. Si prosegue con “Bologna's Bliss And Conversations”, una delle tracce chiave dell’album, il cui titolo evoca la città emiliana come un vero e proprio state of mind, nonché uno dei momenti che rimanda maggiormente all’operato di Portishead e Beth Gibbons a livello di sonorità, e con la breve ed evanescente “Magic Ring”, brano degli Ofeliadorme incluso nel sophomoreBloodroot” (2013), scambiate per errore in corso d’opera.

Le trame sovrapposte di “Bitten Tongue” sfiorano un’altra vetta dello show (così come nel disco), aprendo alla dolcissima dichiarazione della semi-ballad “For D”, per poi riprendere quota con le chitarre della vibrante e ipnotica “The Trick” e chiudere il set principale con un’efficace rielaborazione meditabonda e dreamy di “Stuttering Morning”, altro pezzo estratto dal secondo capitolo degli Ofeliadorme.
La formazione torna in scena per l’encore che vede susseguirsi le linee di basso immerse nel mood dream-pop di “Fracture” e gli echi di “Raging Fire”, perfetta chiosa del piccolo incanto sapientemente intessuto da Bono, una conferma che colloca l’emotivo e ammaliante “Crumpled Canvas” tra le opere di spicco dell’anno appena passato.

Setlist

Intro
Velvet Flickering Heart
Black Horse
Magic Ring (Ofeliadorme cover)
Bologna's Bliss And Conversations
Bitten Tongue
For D
The Trick
Stuttering Morning (Ofeliadorme cover)

Encore
Fracture
Raging Fire

Francesca Bono su Ondarock

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