Patti Smith, 77 anni, ti aspetti di ritrovarti al cospetto di un’artista dal piglio spirituale, schiacciata dall’imponenza del proprio mito, indebolita dalle vicissitudini di una vita, intenta a dispensare emozioni in maniera lieve, sottovoce. Niente di tutto questo: la Smith nel 2024 è una donna sempre energica, forte, spiritosa, autoironica, rispettosa del proprio passato ma intenta a osservare con attenzione quel che accade intorno a lei. Il suo ritorno nella suggestiva cornice del Teatro Romano di Ostia Antica è il movente per dedicare un evento speciale alla memoria di Pier Paolo Pasolini, indimenticato poeta, scrittore, regista, fra i più illuminati e coraggiosi dello scorso secolo, proprio in questa zona brutalmente assassinato nel 1975. La serata è stata intitolata “Pasolini And The Sea”, e Patti Smith si sofferma spesso a ricordare la sua figura, anche attraverso la recitazione di alcuni versi rimasti immortali.
Il tutto è innestato a corollario del consueto show che Patti Smith sta portando in tour in questo periodo: una sequenza di canzoni che ripercorrono una carriera che ha contribuito a scrivere la storia (non soltanto musicale) degli ultimi cinquant’anni, più alcune cover tutt’altro che scontate. Giacca nera casual lievemente oversize su t-shirt bianca, jeans con risvoltoni, capelli lunghi, completamente bianchi, inconfondibile silhouette ossuta, Patti Smith resta un simbolo di integrità artistica, la sacerdotessa del rock, come in molti amano definirla. La grinta è quella di sempre e a guardarla negli occhi si intravede ancora il riflesso dell’immagine sovversiva che trasmetteva nei suoi concerti durante gli anni Settanta. Eroina della scena newyorkese che portava sul palco i propri scritti innestati su arrangiamenti divenuti leggendari, non lesinando in digressioni noise (quando si dilettava a martoriare le chitarre) che anticipavano di qualche anno i lavori di formazioni come i Sonic Youth.
“Redondo Beach” apre la scaletta, si parla di spiagge, un arrangiamento reggae, ballabile, che cela il tragico racconto di un suicidio. Una morte, la spiaggia, Ostia, Pasolini. “Ghost Dance” è dedicata ai nativi americani, un popolo perseguitato. Prima di “Cash” la poetessa ricorda la figura di Johnny, “Because The Night” è invece per Fred “Sonic” Smith, il suo grande amore, scomparso troppo presto, Patti non perde occasione per nominarlo, il padre di quel figlio, Jackson, che ora suona la chitarra al suo fianco. Gli altri due musicisti che la accompagnano sono il batterista Seb Rochford e il bassista Tony Shanahan, il quale si destreggia anche su seconda chitarra, synth e persino al canto, quando la Smith abbandona la scena per una canzone, per lasciar spazio esclusivo alla backing band che esegue “Fire”, cover di Jimi Hendrix.
Poi Patti rientra, e muovendosi al ritmo cadenzato della musica, si avvicina al microfono per intonare “Dancing Barefoot”. Brividi. Chi non vorrebbe stringerla in questo momento in un abbraccio senza fine?
Tre cover significative. “Summertime Sadness” di Lana Del Rey gela tutti, ho pensato fosse il suo modo per sdoganare presso il pubblico “colto” l’immagine di una cantante troppo spesso sottovalutata dalle platee “intellettuali”. Quando una canzone passa dalla scaletta di Patti Smith acquisisce automaticamente un’autorevolezza che nessun opinionista musicale potrà mai avere. “Man In The Long Black Coat” è Bob Dylan, l’amico, il mito. “Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana è il passaggio del testimone verso un musicista che non c’è più, ma che ebbe il merito di mantenere viva la fiamma del rock all’inizio degli anni Novanta.
Il finale è per “People Have The Power”, con il chitarrista dei Maneskin, Thomas Raggi, che raggiunge il quartetto sul palco. Gioca in casa, Thomas, e una parte degli applausi conclusivi sono anche per lui. Anzi, i contributi video che si rintracceranno sui social la mattina successiva saranno quasi esclusivamente riferiti a questo momento dello spettacolo. La mattina successiva, che Patti trascorrerà con pochi amici sul litorale di Ostia, respirando l’aria del mare a pieni polmoni. Quel litorale dove uno dei suoi scrittori prediletti perse la vita in maniera scellerata, quasi cinquant’anni fa, mentre lei iniziava ad agitare le folle del Cbgb e del Max's Kansas City.