6/07/2024

Videocittą

Gazometro, Roma


Giunta alla settima edizione, la manifestazione “Videocittà” ha trasformato l’area del Gazometro in un vibrante distretto dell’audiovisivo. Questo appuntamento, distribuito su tre giorni, ha offerto una ricca rassegna di concerti, talk show culturali, video installazioni e progetti di video arte, tra cui spicca quello curato dal Teatro dell'Opera di Roma. La seconda serata ha visto sul palco principale le esibizioni di Venerus e Caterina Barbieri.

Il cantante milanese è entrato in scena puntuale, regalando al pubblico un concerto che ha ripercorso l'intera sua carriera. Rispetto ai tempi del tour a sostegno di “Magica Musica”, l’artista e la sua band hanno optato per un look sobrio ed essenziale, abbandonando le mise stravaganti e i cambi di abito del passato. Indossando una semplice maglietta a maniche corte, Venerus ha eseguito senza sosta tutti i suoi successi, a cominciare dalla canzone di apertura “Love Anthem, No. 1”, che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. La sua performance ha incarnato perfettamente il lavoro di asciugatura e ritorno all'essenzialità che caratterizza il suo ultimo album "Il Segreto".
Le canzoni si susseguono in rapida successione senza dilungarsi in jam session e improvvisazioni. Uno dei momenti più memorabili della serata è stato durante l'esecuzione di "Io x te", quando il Gazometro di fronte al palco si è illuminato con migliaia di luci simili a lucciole, creando un'atmosfera incantata e suggestiva. In “Fantasia”, Venerus lascia che sia la sua voce, grazie alla profondità delle sue liriche, a creare una magia ancora più intensa senza l'ausilio di luci o effetti speciali. In particolare, utilizza l'ultima strofa e la canta dolcemente, interrompendo anche la band in modo che siano le sue parole a riempire lo spazio lasciato dal silenzio della strumentazione.
Durante lo spettacolo, non sono mancati i momenti più energici, come l’omaggio al rocker di Zocca con una personale interpretazione di “Vita spericolata” ma generalmente il cantante di San Siro ha privilegiato i momenti più introspettivi (“Piu mi manchi”, “Sola”, “Sindrome”) prima di accomiatarsi dal pubblico con due dei suoi pezzi più amati, "Il tuo cane" e "Sei acqua" che nella versione in studio vanta la collaborazione dei Calibro 35. L’esibizione si è poi conclusa con gli immancabili bis, iniziando con "Luci", un brano estratto dal suo primo Lp e dalla trascinante "Resta qui", durante la quale il cantante si è tolto la maglietta per scatenarsi in un ballo coinvolgente e liberatorio.

L'esibizione di Caterina Barbieri al Gazometro è stata un sorprendente allontanamento dall'atmosfera emotiva e poetica del concerto precedente. Il suo set era caratterizzato da suoni freddi e spettrali, meticolosamente realizzati attraverso il suo utilizzo esperto dei sintetizzatori. L'artista bolognese è apparsa sul palco avvolta da nuvole di fumo e luci tenebrose, creando un'atmosfera eterea e misteriosa. Il volto della Barbieri è rimasto nascosto per gran parte della performance mentre dava le spalle al pubblico, rafforzando ulteriormente l'aura enigmatica che la avvolgeva.
Il microcosmo sonoro da lei creato, intrecciato con intricate sequenze elettroniche, si è dispiegato brillantemente sullo sfondo evocativo del Gazometro. Considerando la manifestazione nella quale si esibiva, è sorprendente, però, che abbia deciso di non utilizzare come scenografia proiezioni visive o elementi di videoarte che avrebbero potenziato l’esperienza.
Durante la performance di un'ora, Barbieri ha presentato le sue composizioni trasformate, espanse e dilatate. Le musiche tratte dal suo ultimo lavoro erano tutt’altro che accoglienti ma piuttosto disorientanti. Il pubblico è rimasto immobile, silenzioso, stordito dal paesaggio sonoro ipnotico creato dalla modulazione del synth. Solo in conclusione l’applauso finale è riuscito a distendere l’atmosfera.

Anche al termine del concerto, il flusso di persone che entravano al Gazometro rimaneva alto, segno del grande interesse suscitato dalla tre giorni romana. D’altra parte, numerosi eventi collaterali si sono susseguiti contemporaneamente. Tra questi, merita una menzione speciale l'avveniristica installazione "Nebula", curata da Quiet Ensemble, dove una gigantesca nebulosa prendeva forma accompagnata dalle musiche di Giorgio Moroder in sottofondo, in una suggestiva commistione tra le arti visive e sonore che è stato appunto il leit-motiv di tutta la manifestazione.

Setlist

  1. Love Anthem, No. 1
  2. Sai che c'è?
  3. Namaste
  4. Colpa tua
  5. Dal tramonto all'alba
  6. Fulmini
  7. Faresti lo stesso
  8. Fantasia
  9. Io x te
  10. Vita Spericolata (cover Vasco Rossi)
  11. Più mi manchi
  12. Sola 
  13. Istruzioni
  14. Sindrome
  15. Sei acqua
  16. Il tuo cane
Encore
  1. Luci
  2. Resta qui


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