Si è svolta ieri sera alla O2 Arena di Londra la 33ma cerimonia dei Brit Awards, i premi assegnati dall’industria fonografica britannica agli artisti che si sono distinti durante l’anno precedente nel campo della musica pop.
A decorare la statuetta, dopo Vivienne Westwood nel 2011 e Sir James Blake nel 2012, Damien Hirst, che ha ricoperto l’effige della Britannia con un pattern ispirato ai suoi spot paintings.
Trionfatori della serata, presentata per la quarta volta dall’attore James Corden, Emeli Sandé (che si è aggiudicata l’award più importante della serata, quello per il miglior disco britannico, oltre a quello per miglior solista femminile) e Ben Howard, vincitore del premio come miglior solista maschile e miglior emergente.
A salire sul palco per le live performances, un redivivo Robbie Williams
Justin Timberlake, che ha presentato un nuovo pezzo dall’imminente “20/20 Experience”
Qualche cambiamento rispetto alle premiazioni precedenti, con una nuovo premio istituito – quello per il Global Success –, uno ripristinato dopo anni di non assegnazione (il Best Live Act), e due messi a riposo: l’International Breakthrough, e l’Outstanding Contribution to Music, il premio alla carriera assegnato per l’ultima volta l’anno scorso ai Blur.