
È apparsa online ieri, pubblicata dallo scrittore e musicista statunitense Rick Moody nella sua rubrica musicale per la rivista letteraria online The Rumpus: una dichiarazione ermetica, una lista di 42 parole spedita da Bowie dopo che l’autore gliene aveva fatto richiesta, per cercare di capire qualcosa di più sulle intenzioni che hanno animato il genio inglese nella composizione del suo ultimo disco.
“...ho persuaso Bowie, in qualche modo, a darmi una sorta di diagramma di flusso per “The Next Day””, scrive Moody, “perché volevo riflettervi alla luce di quello che lui aveva in mente, volevo capire il lessico di “The Next Day”, quindi ho semplicemente chiesto di fornirmi una lista di parole sull’album, credendo, come chiunque altro si stia agitando nervosamente per attirare la sua attenzione, che non ci sarebbe stata una diavolo di possibilità di riceverla – perché chi cazzo sono io, un romanziere che ammazza il tempo scrivendo occasionalmente di musica – e, invece, incredibilmente, la lista è apparsa, ed è apparsa senza nessun ulteriore commento, che è veramente eccellente, e nel preciso spirito di questo disco, e la lista è molto meglio di quanto potessi mai sperare, ed è esattamente come Bowie, almeno nella comprensione che ho di lui, impulsiva, intuitiva, spettrale, caustica e incredibilmente ambiziosa per quanto riguarda l’arte: Bowie è un artista concettuale, mi sembra, che si è trovato a lavorare nell’ambito della canzone pop, e vuole che il suo lavoro vada in qualche direzione nuova, e ciò è ampiamente dimostrato da questa lista...
...quindi, ecco ciò che David mi ha spedito (e dovrei ringraziarlo per averlo fatto, quindi lo ringrazio con devozione qui):
Effigies
Indulgences
Anarchist
Violence
Chthonic
Intimidation
Vampyric
Pantheon
Succubus
Hostage
Transference
Identity
Mauer
Interface
Flitting
Isolation
Revenge
Osmosis
Crusade
Tyrant
Domination
Indifference
Miasma
Pressgang
Displaced
Flight
Resettlement
Funereal
Glide
Trace
Balkan
Burial
Reverse
Manipulate
Origin
Text
Traitor
Urban
Comeuppance
Tragic
Nerve
Mystification
La lista di Bowie era giustificata a sinistra perché non ha voluto usare tempo per centrarla, e, inoltre, la lista aveva intenzionalmente un’interlinea doppia, quindi è arrivata con la stessa quantità di spazio bianco che state vedendo, e, dovete ammetterlo, è una lista di parole fortemente provocatorie per il disco”.
Quarantadue parole decisamente evocative, anche per la varietà di significati che portano alcune di esse – intraducibili, quindi, se estrapolate da un contesto –, tra cui compare anche “mauer”, “muro”, in tedesco, chiaro riferimento alla storia della capitale teutonica che ha rappresentato un tassello importante per il musicista britannico.
L'ottimo articolo originale, che continua con l'interpretazione che lo scrittore dà a ogni parola indicata da Bowie, è leggibile qui.