Lost Albums - Dischi perduti e poi ritrovati

C’era una volta nel New Jersey un giovane uomo che non la smetteva mai di scrivere canzoni, per se stesso, per amici, per conoscenti, per semplici colleghi. C’era una volta un’industria discografica che permetteva al giovane uomo di non fermarsi mai, anzi lo puntellava affinché tirasse fuori un disco all’anno, magari due. E la stessa cosa capitava in tutto il mondo occidentale, un battere il ferro finché era caldo, ma qualora si fosse raffreddato, riaccenderlo senza perdere tempo.
E così accadeva che miriadi di progetti facessero capolino, fossero annunciati, ma poi, improvvisamente sparissero dalle coordinate industriali-sentimentali. Album leggendari divenuti fantasmi, come vascelli alla deriva e ormai invisibili. Meno male che i pirati, all’epoca, non andassero in ferie. Ed eccoli riapparire, questi spettri, rapiti e riproposti da predatori con tanto di benda e tatuaggi, brutali solo all’apparenza ma in realtà dispensatori di tesori misteriosi.
E mentre il giovane uomo che si fece Boss pubblica in questi giorni il famigerato “The Ties That Bind”, un fresco rigagnolo che poi straripò in un fiume in piena, Marco e Davide, appena sbarcati dall’ennesimo viaggio nelle acque di Tortuga, indossati abiti più consoni, apriranno il forziere carico di pietre antiche eppure nuove. Dischi perduti, abortiti, eppure vivi e presenti. Aggiustate il piatto, oppure sintonizzatevi su Blah Blah Blah Ondarock On Air.

Il podcast da ascoltare online, oppure da scaricare, e la scaletta completa:

Prima parte
1 Bruce Springesteen - The Ties That Bind - The Ties That Bind (1979)
2 David Bowie – Afraid – Toy (2001)
3 Weezer - Tired of Sex - Songs From The Black Hole (1994-1996)
4 The Who – Relay - Lifehouse (1970)

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