Per cortesia, attraversate sulle strisce pedonali e tenetevi per mano. Oppure tenetevi forte. Perché la giostra è di quelle funamboliche, benché appaia a uno sguardo superficiale piuttosto innocua. Ops?!, subito svelato il segreto dell’immortalità
beatlesiana, come forse di tutta l’arte superiore: l’elemento infantile che si fa largo tra le pieghe e prende piede in maniera anche silente ma decisa, che adocchia le difese immunitarie e si fa beffe delle sicurezze adulte raggiunte con il tempo, ma alla fine mai accettate.
Il podcast da scaricare, o da ascoltare online:Abbey Road , una via, uno spartiacque, una serie di rettangoli bianchi che formano una segnaletica, tipo un ponte levatoio che ci salva dai coccodrilli, o come una scorciatoia che ci porta a scoprire un mondo sconosciuto e favoloso, in fila indiana e senza spingere. Per sentirsi un po’ Peter Pan, fragili ma aperti, a tutto e indomiti.
La ricetta definitiva, catturata dopo un sacco di tentativi andati a segno, a ripetizione, anche a discapito dei mai contenti, presto scoperti con la guardia sempre più bassa. Abbey Road e non c’è bisogno di un semaforo, tutto chiaro, nonostante i misteri di una Londra così ricca di sole da non accorgersi delle proverbiali nuvole.
E poi, improvvisamente, la capitale multicolore di un mondo multiculturale appassisce come i propri eroi transculturali e transgenerazionali e più famosi di Gesù e forse pure del Papà. E si vuole meno bene proprio come i quattro idoli giovani e già stanchi. Ma prima c’è un lascito da tramandare, gestito in apparente sicurezza, a testa alta e mani in tasca, senza curarsi di controllare se la strada sia libera da pericoli o meno. Indistruttibili anche se precari, cristallizzati e sempre attuali. Un mistero, il mistero di Abbey Road. Il mistero di un’infanzia mai abbandonata.
La scaletta:
Prima parte: botta e risposta
1 - Grisù sigla italiana (1975) /The Beatles – Maxwell’s Silver Hammer – Abbey Road (1969)
2 - Elvis Costello & the Attractions - The Loved Ones - Imperial Bedroom (1982)
3 - The Beatles – Getting Better - Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (1967)
4 - Elliott Smith – Son Of Sam – Figure 8 (2000)
5 - The Beatles - Martha My Dear – White Album (1968)
6 - Frank Zappa and The Mothers of Invention – Mother People - We're Only In It For The Money (1967)
7 - The Beatles - Happiness Is A Warm Gun – White Album (1968)
Seconda parte: stravaganze
8 - 801 - Tomorrow Never Knows - 801 Live (1976)
9 - Steve Hillage - It's All Too Much – L (1976)
Un sabato Italiano
10 - Denovo – Come Togheter – Persuasione (1987)
Terza parte: beatlesiani inside
11 - Xtc – Ball And Chain - English Settlement (1982)
12 - Adrian Belew – If I Fell – The Acoustic Adreian Belew (1993)
Bonus tracks:
13 - Coroner - I Want You (She's So Heavy) – Mental Vortex (1991)
14 - Pugwash - It's Nice To Be Nice - Jollity (2005)
15- Bernard Butler - Stay - People Move On (1998)