Il rock perde uno dei suoi padri fondatori: è morto
Chuck Berry. Aveva 90 anni. Il decesso è stato confermato dalla polizia di St. Charles County, in Missouri.
Nato a Saint Louis, 18 ottobre 1926, Charles Edward Anderson "Chuck" Berry è stato un cantautore, chitarrista e compositore statunitense, in particolare di rock and roll. Le sue canzoni furono tra le prime ad avere la chitarra come strumento principale. Con la sua memorabile chitarra firmò l'era del rock 'n roll attraverso brani risultati intramontabili come "Johnny B Good" e "Roll Over Beethoven".
A prescindere dal fatto che l’abbia inventato lui o meno, Chuck Berry fu il primo vero compositore del rock’n’roll, il primo grande chitarrista, nonché il suo primo poeta. Una vita esagerata, tra musica, eccessi e cadute. E una discografia che è come un’inesauribile banca del sangue, destinata a irrorare le più oscure cavità del rock per almeno tre decenni.
Mentre Elvis Presley si fregia di titoli monarchici grazie a un’innata presenza scenica, Chuck Berry si chiude nella mente del nuovo corso musicale americano, creando una grezza miscela di blues primigenio e country scanzonato. Il neonato rock and roll grida attraverso la sua chitarra esplosiva, attirando migliaia di orecchie curiose, pronte a trasformarsi in una visione generazionale.
Il riff di "Johnny B. Goode" accompagna una verve compositiva che è unica nel suo genere, tra automobili sfreccianti, amori più o meno felici e sogni utopici. Chuck è, forse, il primo poeta del rock and roll, capace di cogliere gli umori contrastanti di un pubblico non più diviso a livello manicheo. L’R&B di colore e il country dal volto bianco. Basterebbero questi pochi elementi per un seminato destinato a grandi raccolte. Come quella di Jerry Garcia, leader dei Grateful Dead, che cita Berry tra le sue influenze primarie, divertendosi a coverizzare "Around And Around" e "Promised Land". Come quelle degli Who più beat e del Dylan proto-punk di "Subterranean Homesick Blues". O di una generazione di chitarristi rock, dal fido discepolo Keith Richards allo strumento grezzo di Joe Perry fino al chico Carlos Santana di "Havana Moon". Probabilmente la stessa "Come Together" non sarebbe stata la stessa senza quel ritmo incendiario.
La lista potrebbe risultare infinitamente più lunga (e noiosa): i Sex Pistols dell’ennesima "Johnny B. Goode", la Mano Negra di "County Line" e lo "School Day" di Gary Glitter. Artisti di ogni confessione sonica che rendono il loro più o meno sentito omaggio al grande padrino del rock and roll.