L'old school dei Black Mountain torna alla carica: nuovo album e tournée

24-03-2016
L'estetica primi anni 70 c'è, riff monolitici ci sono, tastiere riverberate anche. Sì, è evidente che i Black Mountain sono tornati. La piccola legione del Black Mountain Army, reduce di una colonna sonora pink floydiana per il film "Years Zero", lancia sul mercato discografico il suo quarto disco e lo intitola per l'appunto "IV" (chissà se non sia un tributo al più ben noto "IV" zeppeliniano). Sono trascorsi ben dieci anni da "Wilderness Heart", ma la chitarra di Stephen McBean, la voce di Amber Webber, l'elettronica di Jeremy Schmidt, il basso Jonny Olsin e le martellanti percussioni di Joshua Wells sono ancora unite saldamente sotto l'etichetta storica della band Jagjaguwar. Da notare che alle spalle del disco c'è un nome di tutto rispetto: Randall Dunn, noto già per il progetto Sunn O))), nel ruolo di produttore. Con l'album in studio, la band di Vancouver porta il suo blues rock psichedelico in giro per il globo, soffermandosi in ben due date sulla penisola italica: i Black Mountain saranno il 4 aprile allo Spazio 211 di Torino e il 5 aprile al Locomotiv Club di Bologna. Da segnalare assolutamente anche la band canadese che aprirà i concerti: The Backhomes si chiamano e propongono uno shoegaze ibridato a un'elettronica vintage di rimando kraut, un esperimento interessante. Le date di tutti i concerti le potete trovare sul sito ufficiale della Jagjaguwar.
I primi singoli estratti per ora da "IV" sono due. C'è "Mother of the Sun", il quale convince i fan più accaniti del blues rock già dalle prime schitarrate, e conferma le sue radici psichedeliche con un video intriso di atmosfere occulte e oniriche, che è 70's sin dalle scenografie utilizzato.


E poi c'è "Florian Saucer Attack", la batteria di Wells preme l'acceleratore e porta i riff stoner delle montagne nere a una velocità più orecchiabile per le giovani generazioni, accompagnato da un video animato intriso di ironia e fantascienza raccontando la storia di un mondo alieno che -per come è rappresentato- farebbe di certo contento Cthulhu.