Addio a Angelo Puzzutiello, chitarrista dei Bobby Joe Long's Friendship Party

09-10-2019

Angelo Puzzutiello è venuto improvvisamente a mancare il 2 ottobre all'età di 42 anni per una crisi respiratoria. L'universo culturale indipendente romano e italiano perde una delle sue voci più originali, libere e scatenate, la cui unica missione era promuovere la cultura nella periferia della Capitale, precisamente a Rebibbia/Casal de Pazzi. Una vita passata nel cinema e nella musica, condividendo queste passioni con un quartiere che fin da subito lo accolto come un punto di riferimento.

Tutto inizia con "Cinemastation" nel 2000 (e poi con “Media Bazooko”), l'aggregatore multiforme di cinema, musica e cultura, capace di raccogliere al suo interno un caleidoscopio di umanità varia, che ispirerà il documentario di Anthony Ettorre “Via Selmi 72” presentato al Festival del Cinema di Roma. Videomaker indipendente, gira un'infinità di video per la scena rap e undergound capitolina (tra cui i Ronin) e altrettanto innumerevoli i momenti che lo vedono dietro la macchina da presa e come direttore della fotografia e anche come attore, basti pensare a “Basette” di Gabriele Mainetti, futuro regista di “Lo Chiamavano Jeeg Robot”. Un corto-videoclip uscirà a fine mese verrà proiettato in anteprima il 19 al Basement di Roma Est) si chiama 'Rakela' (canzone 'RKL' dei NoHayBanda Trio) ed è completamente cofirmato da Angelo Puzzutiello e Fabio Recchia (soggetto, regia, fotografia). Altrettanto sterminata la sua attività come chitarrista: I Repellenti, Gli Inquilini, Corte dei Miracoli, con cui ha partecipato al Premio Tenco 2012.

Negli ultimi anni gran parte dell'attività era incentrata nella collaborazione con il Progetto 03.33 e la Black Lodge Project Roma Est, sfociato poi nel ruolo di chitarrista e co-compositore dei Bobby Joe Long's Friendship Party, sotto la maschera e il nome d'arte di Abacab Carcosa. E proprio per ricordarlo come merita, abbiamo scelto le parole del suo compagno e collega di band nei Bobby Joe Long's Friendship Party, Henry Bowers:

“Nella notte è venuto meno Angelo Puzzutiello conosciuto e apprezzato qui come Abacab Carcosa. Se ne è andato un amico di lunga data, un compagno di viaggio, una persona benvoluta da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e stimato e apprezzato da un intero quartiere. Se ne va un genio dotato di diversi talenti che lui metteva sempre a disposizione per chiunque (quasi sempre solo per il piacere di dare una mano indipendentemente da chi c'aveva davanti), se ne va il pilastro principale del progetto Bobby Joe Long's Friendship Party, che lui tanto amava, come amava il suo alter ego (Abacab Carcosa) e tutte le sfumature del suo personaggio, le caratterizzazioni, l'ironia fumettistica e tutto il resto che chi ci segue ben conosce. Se ne va la parte magica di noi, quella più fica e ironica, che metteva tutti sempre d'accordo, se ne va un chitarrista eccezionale. Soprattutto se ne va un amico prezioso e insostituibile. Ultimamente stavamo lavorando a nuove tracce e lui era sempre proiettato in avanti voglioso di fare, perché era un artista vero e avrebbe potuto fare chissà quanto altro ancora (e quello che ha mostrato è soltanto la punta di un iceberg, aveva veramente tanto tanto tanto talento). Il cinema era il suo amore più grande, quello dove avrebbe voluto starci dentro, dietro una macchina da presa preferibilmente. Ci lascia un vuoto incolmabile, e noi non lo dimenticheremo mai e lo onoreremo sempre nel miglior modo possibile. Le più sentite condoglianze vanno ai suoi cari da parte di tutti noi.”

“La cosa più fica de Abacab Carcosa era l'unicità de Abacab Carcosa. la prima volta che tu lo conoscevi ti impressionava, perché indossava a vista tutta la sua sregolatezza, il suo stile di vita smodato e bukowskiano. Ma poi, dopo quel minimo di lasso di tempo che richiedeva entrarci in confidenza, non ci badavi più, e anzi era come se indossasse uno smoking tutto suo Abacab Carcosa, il più fico e luccicante degli smoking. era magico. Ed è stato un vero figlio dell'elettricità musicale fino in fondo.”

“Nonostante Abacab Carcosa avesse dei gravi problemi di salute accresciuti dal suo stile di vita fuori dell'ordinario che continuava a condurre, perché lui era così e non potevi arginarlo più di tanto, era come il motociclista che monta sempre in sella e accelera quando ne ha voglia, la cosa ci ha colto del tutto impreparati e devastati nel profondo. E quando dico devastati, intendo letteralmente. Che cosa è l'elaborazione di un lutto, farsi di grappa e tappezzarsi di nero isolandosi per poi parlare coi muri? Un paio di giorni ci può stare, il terzo fa di te un pusillanime. Abbiamo una certa età e ci siamo formati nella privazione e nel disagio, dunque non sono sentimenti nuovi quelli che stiamo provando adesso purtroppo. Quando dico siamo sempre stati un misto di marinettismo, punk e ultraperiferia, intendo che abbiamo adottato quella dirompente vitalità di Marinetti e del suo "avanti, avanti, avanti, indietreggiare mai", l'accettazione dell'esistenza in chiave punk, il punk come filosofia, e l'ultraperiferia sta a significare che siamo fin da ragazzi  avvezzi all'arido no future che ti si prospetta davanti appena cominci a guardarti attorno e intuire le cose. Perché esistiamo come BJLFP solo per quella voglia di autodeterminazione e di vitalità che ci ha sempre portati a respingere il microcosmo dentro cui dovremmo essere inglobati, per estrazione e mancanza di alternative. I BJLFP esistono come reazione all'esistenza in un mondo che non ci piace, non per intrattenere o concepire canzoni da spiaggia estive. Credo sia palese la cosa, come il fatto che c'è sempre stata una grande affinità tra i componenti del gruppo. Ti dico la verità, volevo lasciar perdere tutto il giorno del triste evento, ma poi ho pensato "avrebbe voluto questo Abacab? ", per nulla proprio, come non vorrei io se toccasse a me di andarmene che quello che ho fatto fino ad adesso finisse in soffitta. Quello che voglio è portare avanti il discorso e onorare la memoria di Abacab il più possibile (perché sai, lui era molto contento del fatto che dopo vent'anni e più di fatiche iniziava ad essere riconosciuto come artista), e soprattutto ritrovare il prima possibile e mantenere il mood che hanno sempre avuto i BJLFP. Per farlo bisogna fare e non contemplare in tristezza il passato e il futuro. È difficile, ma è un dovere.”

“I Bobby Joe Long's Friendship Party non sono mai stati così motivati e determinati nel fare musica come lo sono adesso. Siamo sempre stati un misto di marinettismo, punk e ultraperiferia. Siamo il pensiero fertile nell'asfalto divelto, l'allegra baldoria nei poli invertiti, lo stoico nonsense davanti l'atto di precetto che precede il pignoramento. Non arretreremo di un millimetro e daremo melodia, struttura, vita a una nuova forma di coattowave. Co' Abacab Carcosa noialtri conquisteremo la Luna perchè sarà sempre parte di noi. Non abbiamo (per ora) ricevuto targhe o complimenti col clap clap, ma siamo pur sempre artisti e non impiegati scontenti. E non da ieri l'altro.”