"La nostra cultura si basa sempre meno sulle persone. Questo genera un nuovo, inedito livello di isolamento. La promessa di poter comprare la nostra via d’uscita da questo vuoto offre poco conforto di fronte alla paura con cui tutti conviviamo: la paura di diventare obsoleti. C’è qualcosa che non va, e anche se la sensazione appare diversa per ogni individuo, è universale". Sono alcuni passaggi della lettera scritta a macchina da Weyes Blood per annunciare il suo nuovo disco, "And In The Darkness, Hearts Aglow", in uscita il 18 novembre via Sub Pop. La cantautrice californiana sceglie così la modalità di corrispondenza per antonomasia del '900, per un ritorno atteso e anticipato dal singolo "It’s Not Just Me, It’s Everybody", che ricorda Judee Sill e traccia allo stesso tempo una linea di continuità con il recente passato. L'album è anche la seconda parte di una trilogia iniziata con l'acclamato "Titanic Rising", e vede ancora una volta la presenza del co-produttore Jonathan Rado dei Foxygen, mentre tra le collaborazioni ci sono Daniel Lopatin (Oneohtrix Point Never), Meg Duffy (Hand Habits) e Mary Lattimore.