Addio a Wayne Shorter, icona del jazz

di Redazione di OndaRock
04-03-2023

Compositore visionario, sassofonista, artista figurativo, Wayne Shorter è morto all'età di 89 anni. Al momento del suo trapasso (avvenuto a Los Angeles) era circondato dalla sua amorevole famiglia: lascia la moglie Carolina, le figlie Miyako e Mariana e il neonato nipote Max.
Instancabile sperimentatore mosso da inesauribile curiosità, Shorter aveva appena vinto il suo tredicesimo Grammy Award a febbraio. Gli ultimi prolifici anni della sua vita videro la realizzazione dell'opera "...Iphigenia", scritta in collaborazione con Esperanza Spalding, che nel 2020 ha riscosso un ampio successo di critica, e l'uscita – nel 2018 – del suo triplo album vincitore del Grammy (e della graphic novel che del progetto era parte) "Emanon".

 

Herbie Hancock, il più caro amico e collaboratore di Shorter per più di sei decenni, ha dichiarato: "Wayne Shorter, il mio migliore amico, ci ha lasciato con coraggio nel cuore, con amore e compassione per tutti e un anelito di ricerca di un futuro eterno. Era pronto per la sua rinascita. Come ogni essere umano, è insostituibile ed è stato in grado di raggiungere l'apice dell'eccellenza come sassofonista, compositore, orchestratore e, recentemente, compositore dell'opera magistrale ... Ifigenia. Mi mancherà, mi mancheranno e i suoi Wayne-ismi tanto particolari, ma porterò sempre il suo spirito nel cuore".

Nato il 25 agosto 1933 a Newark, nel New Jersey, Shorter ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica per più di 60 anni. È salito alla ribalta nel 1959 quando si è unito ai Jazz Messengers di Art Blakey, allora precoce sassofonista tenore di 26 anni che ha consolidato un gruppo già di statura colossale contribuendo con le sue improvvisazioni visionarie e con composizioni come "Lester Left Town", "Children Of The Night" e "Free For All", apparse in album Blue Note come "The Big Beat", "Mosaic" e "Indestructible". Alfred Lion decise quindi di ingaggiarlo come leader e Shorter rispose dando alla luce tra il 1964 e il 1970 una spettacolare serie di album divenuti classici della Blue Note tra cui "Night Dreamer", "Juju", "Speak No Evil", "Adam's Apple", "Schizophrenia" e "Super Nova". Album che videro la nascita di composizioni amatissime e destinate a lasciare il segno: "Witch Hunt", "Infant Eyes", "Footprints"...

Negli stessi anni Shorter era con Miles Davis, prima come membro del quintetto di avanguardia del trombettista con hERBIE Hancock, Ron Carter e Tony Williams (Davis lo definì il "catalizzatore musicale e intellettuale" della band), e più tardi contribuendo ai primi capolavori fusion di Davis a seguito dei quali nel 1970 Shorter (con il tastierista Joe Zawinul) fondò il gruppo pioniere del genere: i Weather Report.
Dal 2001, ha diretto il suo acclamato quartetto con Danilo Perez, John Patitucci e Brian Blade.

 

Il grande ritorno di Shorter alla Blue Note data nel 2013 con l'uscita di "Without A Net", un emozionante viaggio musicale che ha visto il suo quartetto unirsi a The Imani Winds. Nel 2018, Shorter è tornato con "Emanon", esperienza sia musicale che visiva: un triplo album in cui, questa volta, il quartetto interagiva con la Orpheus Chamber Orchestra, sempre alle prese con composizioni originali del sassofonista. La musica si accompagnava a una graphic novel scritta da Shorter con Monica Sly e illustrata da Randy DuBurke.

 

Le sue opere sono state eseguite da più orchestre (Chicago Symphony, Detroit Symphony, Lyon Symphony, National Polish Radio Symphonic Orchestra, Prague Philharmonic, Royal Concertge-bouw…): in più, Shorter ha ricevuto commissioni dalla Los Angeles Philharmonic e dalla National Symphony. In tutto, Wayne Shorter ha siglato più di 200 composizioni, e decine di queste opere sono diventate veri standard moderni molto frequentati. Shorter è stato riconosciuto come NEA Jazz Master e i suoi numerosi premi includono 13 Grammy Awards e un Kennedy Center Honor.