Addio a Roy Thomas Baker, produttore dei Queen e di altri giganti del rock

23-04-2025

Roy Thomas Baker, leggendario produttore britannico, è venuto a mancare all'età di 78 anni il 12 aprile scorso, nella sua residenza a Lake Havasu City, in Arizona. La triste notizia è stata resa pubblica solo ora dalla sua famiglia, mentre le cause del decesso rimangono ancora sconosciute.

Nato a Londra nel 1946, la carriera di Baker inizia nel 1963 come tecnico del suono per la Decca Records, dove ha modo di collaborare con alcuni dei più grandi nomi del rock, come Rolling Stones, The Who, T. Rex e David Bowie, al fianco di maestri della produzione come Gus Dudgeon e Tony Visconti.

Il vero cambiamento nella sua carriera avviene con l'incontro con i Queen, una band allora emergente. È con loro che firma i primi quattro album in studio: "Queen" (1973), "Queen II" e "Sheer Heart Attack" (entrambi del 1974), e il capolavoro "A Night at the Opera" (1975). Tornerà a lavorare con la band anche per il successivo "Jazz" (1978), un disco che contiene l'indimenticabile "Don’t Stop Me Now". Baker raccontava con un sorriso divertito di come "Bohemian Rhapsody", uno dei brani più iconici della storia del rock, fosse nato come una sorta di gioco. La sezione operistica, inizialmente concepita per durare pochi secondi, si trasformò in una delle parti più elaborate del brano, con settimane di lavoro dedicato alla registrazione della sua complessità, tanto che ogni nuovo "Galileo" cantato da Freddie Mercury spingeva la band a registrare ancora di più. Quella parte, raccontava Baker, richiese tre settimane di lavoro, ovvero il tempo necessario per completare un intero album.

Il suo approccio visionario segnò la transizione dei Queen da un sound potente e diretto a una musica più stratificata e complessa, in netta controtendenza rispetto alle mode musicali del periodo. "Usavamo quattro studi contemporaneamente", diceva Baker, sottolineando la natura sperimentale e ambiziosa delle sue produzioni.

Dopo la sua esperienza con i Queen, Baker prosegue la sua carriera con un altro capitolo fondamentale, quello con i Cars, per i quali produce quattro album, da "The Cars" (1978) a "Shake It Up" (1981), passando per "Candy-O" e "Panorama". In questo periodo, collabora anche con artisti come Journey, Ian Hunter, Ronnie Wood e Lindsey Buckingham, e nel panorama new wave si distingue per il lavoro con i Devo.

Negli anni '80, come vicepresidente A&R di Elektra Records, ha un ruolo cruciale nella gestione delle uscite di artisti del calibro di Ozzy Osbourne, Cheap Trick, Mötley Crüe, e contribuisce alla firma di band destinate a diventare leggende, come Metallica, Simply Red e 10,000 Maniacs.

Il suo ritorno in studio negli anni Duemila segna una nuova fase della sua carriera, con produzioni per i Darkness ("One Way Ticket to Hell… and Back"), gli Smashing Pumpkins ("Zeitgeist") e gli Yes ("Heaven & Earth"). Nonostante non si sia mai definito un produttore dal sound facilmente riconoscibile, amava dire che, spesso, gli veniva detto che i suoi dischi avevano quel "suono bello, grande e potente", un tratto distintivo che, in effetti, ha caratterizzato la sua lunga carriera.

Baker rimarrà per sempre nella memoria dei fan del rock come una figura fondamentale, capace di trasformare il suono della musica contemporanea e di essere il motore di alcune delle produzioni più innovative e influenti della storia del genere.