L'album d'esordio dei Queen esce in Dolby Atmos

07-05-2025

C’è un fascino quasi mitologico nel tornare alle origini. È quello che accade oggi con "Queen I", l’album d’esordio della band britannica che nel 1973 segnava il primo passo di un’avventura sonora destinata a cambiare per sempre la storia del rock. A oltre cinquant’anni dalla sua pubblicazione, il disco rivive ora in una nuova veste immersiva, grazie a un mix in Dolby Atmos che non si limita a riproporre ma rielabora radicalmente l’ascolto, restituendo tridimensionalità e profondità a un lavoro che già all’epoca guardava ben oltre l’orizzonte.

L’iniziativa porta la firma degli stessi Brian May e Roger Taylor, produttori esecutivi del progetto, affiancati dallo storico team di ingegneri del suono dei Queen, Justin Shirley-Smith, Joshua J. Macrae e Kris Fredriksson, e dalla supervisione di Lewis Jones agli Abbey Road Studios. È proprio Shirley-Smith a cogliere il senso più profondo dell’operazione: “Sembra sempre che la musica dei Queen sia stata concepita per fruizioni immersive. È drammatica, potente e ricca di dinamiche”. Ed è difficile dargli torto. L’ambizione e la teatralità che attraversano "Queen I", un disco che alterna furori proto-metal, incursioni prog e sussulti barocchi, sembrano nate per trovare pieno respiro in un ambiente sonoro a 360 gradi.

Il lavoro è partito da stem ricavati dal remix stereo del 2024, consentendo così di trattare singolarmente le diverse componenti musicali. Il risultato è un’esperienza di ascolto espansa, in cui ogni elemento si staglia nello spazio con nitidezza sorprendente, svelando dettagli finora sepolti tra i solchi. “My Fairy King”, in particolare, suona oggi come il manifesto involontario di ciò che sarebbe arrivato due anni dopo con "Bohemian Rhapsody", una mini-opera rock che, a risentirla ora, brucia ancora di intuizione e follia creativa.

Oltre alla nuova edizione in Dolby Atmos su Audiophile Blu-ray (in uscita il 13 giugno in tiratura limitata), il progetto si accompagna alla pubblicazione di un cofanetto 6CD + LP, che include anche il brano perduto "Mad The Swine", riportato nella tracklist finale come una tessera mancante finalmente reinserita al suo posto.

Brian May, che ha contribuito al mix nonostante un iniziale problema di salute, si dice “entusiasta” e promette alcuni “Easter egg” nascosti per i fan più devoti. Roger Taylor chiude con una frase che suona quasi come una benedizione postuma: “Finalmente, il nostro primo album suona proprio come lo immaginavamo…”.

In un’epoca di remix frettolosi e riedizioni anodine, questa versione di "Queen I" si distingue per autenticità e rispetto. Non è un'operazione nostalgia, ma un ritorno al futuro, dove il passato prende nuova forma e risuona con una forza quasi visionaria.