Torna in Italia Andrew Bird. Il polistrumentista americano si esibirà, nella formazione a trio, nel nostro Paese per due date in estate: 1° luglio, Castello Sforzesco, Milano (qui i biglietti); 2 luglio, Anfiteatro del Venda, Galzignano Terme, in provincia di Padova (qui i biglietti).Bird suonerà in compagnia di Ted Poor (batteria) e Alan Hampton (contrabbasso).In scaletta i brani del suo ultimo disco “Sunday Morning Put-On” oltre alle altre canzoni del suo prezioso repertorio, ormai ventennale. Special guest Tift Merritt.Violinista,
songwriter, fischiatore provetto: Andrew Bird è un personaggio eclettico per natura. Una lunga strada per conquistare la sua personale alchimia, capace di conferire leggerezza anche alle architetture più raffinate. Il suo è un percorso atipico attraverso il cantautorato indie americano, tra guizzi letterari, travolgenti improvvisazioni e canzoni nate in un granaio.
Il suo ultimo lavoro, "
Sunday Morning Put-On" del 2024, è una chiusura del cerchio. È proprio dal jazz e dal swing, infatti, che ha preso le mosse la sua carriera nella musica, prima con gli Squirrel Nut Zippers di Jimbo Mathus e poi con i suoi Bowl Of Fire. "Faccio musica perché non riesco a trovare in un negozio di dischi quello che sento nella mia testa": Bird ama riassumere così la sua filosofia artistica. In questo caso, lo spunto viene dalla difficoltà di scovare dei grandi album di jazz vocale capaci di mettere il violino al centro della scena. "La ragione è semplice, ed è la stessa per cui nella maggior parte della musica rock il violino non è mai prevalente: non può competere con il volume degli altri strumenti". Ecco perché Bird, per questo tributo alla sua anima jazz, ha scelto il formato del trio, con la sua voce e il suo violino accompagnati dal contrabbasso di Alan Hampton e della batteria di Ted Poor (oltre al contributo occasionale di Larry Goldings al piano e di Jeff Parker alla chitarra). "È un formato che offre tutto lo spazio necessario perché l'intera gamma di frequenze del violino possa suonare ricca e piena". Bird si accosta al repertorio degli standard jazzistici con questo approccio minimalista, affrontando anche la dimensione dell'improvvisazione dalla prospettiva del cantautore: "Non posso fare a meno di trattare questo materiale come se fosse mio. Non riesco proprio a sfuggire alla mia sensibilità pop, al mio amore per le canzoni con un testo efficace e con una melodia concisa".