I
Black Midi si sono sciolti. La formazione avant-rock londinese che agli esordi, grazie al suo straniante mix di noise-rock e
prog-
punk, era stata definita "la nuova band più entusiasmante della Gran Bretagna", a quanto pare ha deciso di mollare tutto.
Sono stati direttamente i fan della band a scoprirlo sui social media, dove il cantante/chitarrista Geordie Greep stava ospitando un Instagram Live. Quando gli è stato chiesto dello stato del nuovo album dei Black Midi, il seguito dell'acclamato "
Hellfire" del 2022, Greep li ha gelati così: "Basta con i Black Midi, è finita". Greep ha poi precisato: "I Black Midi erano una band interessante che ora è finita a tempo indeterminato".
Anche il bassista/cantante Cameron Picton ha confermato i commenti del suo ex-compagno di band in un tweet poi cancellato (tramite Nme): "Avevamo concordato di non dire nulla sullo scioglimento, quindi sono stato colto di sorpresa come tutti gli altri, anche se forse in modo diverso. Immagino che a volte tutto ciò che puoi dire è lol. Comunque!". Picton ha aggiunto che sta già lavorando a un suo progetto solista: "Inizierò presto le sessioni per il mio disco, non vedo l'ora, dovrebbe essere buono, spero fantastico!".
Formatisi nel 2017, i
Black Midi sono rapidamente saliti alla ribalta della scena musicale londinese. Il loro debutto del 2019, "
Schlagenheim", è stato destinato a sconvolgere prima l’
underground musicale, per poi passare alla conquista delle scene future, grazie a un potente mix di tradizione (
progressive, hard-rock, jazz) e modernariato (post-industrial, math-rock, minimal, post-punk). Un disco assassino che ritorna sul luogo del delitto:
Pere Ubu,
This Heat,
Talking Heads,
Jesus Lizard sono solo alcuni dei probabili punti di riferimento di questa eccitante, e non del tutto convenzionale, esternazione di perizia tecnica ed estemporaneità.
Catturare l’energia delle esibizioni live, in un contesto che sia comunque quello di una sala d’incisione, è il punto fermo di questo esordio. Geordie Greep, come moderno
Robert Fripp, detta le coordinate di un album che qualcuno forse giudicherà come stritolato da involontari manierismi creativi.
"
Schlagenheim" ha ricevuto una candidatura per il Mercury Prize ed è stato seguito da un tour americano di 21 date, per lo più sold-out. "Volevamo che il nostro primo spettacolo fosse l'ultimo, quindi l'intera band è stata una sorpresa", ha confidato Greep a Rolling Stone.
Il gruppo inglese ha poi pubblicato altri due album, ottenendo sempre ottimi riscontri dalla critica, "
Cavalcade" del 2021 e "
Hellfire" del 2022". Dopodiché i Black Midi si sono messi in viaggio con i colleghi rocker sperimentali
Black Country, New Road, un'altra importante band britannica che ha subito significativi cambiamenti di organico nel corso della sua ascesa.