Bonnie "Prince" Billy in Italia per un mini-tour di 6 date

06-03-2024
Bonnie "Prince" Billy si esibirà a Torino il 15 maggio allo Spazio211. Il cantautore statunitense, all'anagrafe Will Oldham, riproporrà così il principale dei numerosi pseudonimi adottati nel corso della sua carriera, che lo rende uno dei più rappresentativi songwriter della scena emersa dagli anni Novanta. Le vendite dei biglietti sono attive su Dice.
Ma non finisce qui, perché il carismatico musicista del Kentucky sarà protagonista anche di altri 5 appuntamenti in Italia: il 16 maggio al Santeria Toscana 31 di Milano, il 17 maggio al Teatro Farnese di Parma, il 18 maggio all’Anfiteatro del Venda di Galzignano Terme (Pd), il 21 maggio all’Auditorium San Francesco al Prato di Perugia e il 22 maggio al Monk di Roma. Le prevendite sono disponibili su DICE (per le date di Torino, Parma e Galiziano), la booking Ponderosa (Roma) e Ticketitalia (Perugia).

Dedito tanto a un folk scarnificato quanto a un alt-country obliquo, nel 2000 Bonnie "Prince" Billy ha anche ricevuto il suggello di Johnny Cash, che ha incluso nel suo "American III: Solitary Man" la sua drammatica "I See A Darkness".
Bonnie "Prince" Billy presenterà principalmente i brani di “Keeping Secrets Will Destroy You”, il suo ultimo album uscito ad agosto scorso via Domino Records. Il disco è stato registrato a Louisville da Nick Roeder, con Sara Louise Callaway al violino, Kendall Carter alle tastiere, Elisabeth Fuchsia alla viola e al violino, Dave Howard al mandolino, Drew Miller al sassofono e la voce di Dane Waters.
Le dodici canzoni di “Keeping Secrets Will Destroy You” raccontano l’America con un insieme di sussurri, bisbigli, riflessioni spirituali, stravaganze e perfino sesso, mai prive di un garbato sorriso e di un briciolo di sincera malinconia. Con pochi accordi, sparute note di violino e un morbido controcanto, Bonnie "Prince" Billy si confronta con l’ineluttabilità del destino in “Like It Or Not” e invoca fine vendetta per i torti subiti dai suoi amici, affidandosi alle rarefatte e limpide armonie di “Good Morning, Popocatépetl”. I testi restano centrali nell’aspro e crudele paesaggio descritto da Bonnie "Prince" Billy: catastrofe e disfacimento sono i temi ricorrenti di un racconto che scava nelle rovine del sogno americano.