Bruce Springsteen: guarda Jeremy Allen White nei panni del Boss nel trailer di "Deliver Me From Nowhere", sulla storia di "Nebraska"

18-06-2025
Si intitola "Deliver Me From Nowhere" e uscirà negli Stati Uniti a ottobre il film su Bruce Springsteen. Al centro, in particolare, il periodo in cui uscì il disco "Nebraska" (1982). Il ruolo di Springsteen è interpretato da Jeremy Allen White, uno degli attori più popolari degli ultimi anni, noto come protagonista della serie tv "The Bear". Nel cast del film anche Jeremy Strong ("Succession") nel ruolo di Jon Landau, manager di Springsteen.
Springsteen scrisse "Nebraska" in un periodo di profonda depressione, malessere di cui soffriva anche suo padre, e gli effetti sono tangibili nell'album, una raccolta di canzoni oscure e cupe che hanno segnato una svolta nuova, solitaria e segreta nella carriera artistica del Boss.
Guarda qui sotto il trailer di "Deliver Me From Nowhere", pubblicato oggi.



"Nebraska" è un lavoro cruciale nella discografia di Springsteen, derivante da una serie di demo solisti pensati per essere registrati con la E Street Band. Un'opera ingannevolmente lineare, scabra nelle sue architetture musicali e nel sentimento popular, che è in realtà un punto di arrivo (apparentemente) insolito, sia nella storia del suo autore che nel contesto in cui esce. Springsteen pubblicò il disco quando era all'apice del successo, inteso come sommatoria di accettazione popolare e critica: letteralmente venerato come salvatore del rock'n'roll, era reduce dall'uscita del doppio album "The River", vera enciclopedia del rock più trascinante e genuino.
Per il suo nuovo lavoro si raccoglie in se stesso nel "suo" New Jersey e compone alcune tracce in solitudine con un registratore 4 tracce, accompagnato solo da chitarra, armonica e sprazzi d'altri strumenti. Al momento di procedere con il master in studio insieme agli altri membri della E-Street, si rende conto che le canzoni abbozzate funzionano molto meglio così come erano state create, e dopo svariate discussioni decide che quelli che dovevano essere solo dei provini avrebbero costituito la versione definitiva del nuovo lavoro.
"Nebraska" si misura nella sua forte compattezza, nella dolorosa coerenza che lega ogni aspetto dell'opera, a partire dalla sua copertina; la foto è quella di una delle classiche routes americane circondata dal consueto, ampio paesaggio, stavolta però immerso in una spettrale atmosfera di gelo, che si immagina anche esistenziale, e doppiamente conchiuso nel punto di vista: il parabrezza di un auto, il severo bicromismo del titolo. E quanto si ascolta è piena espressione di siffatta desolazione. Tra le molte canzoni che non furono inserite nell'album c'era la famosa "Born In The U.S.A.", che sarebbe diventata la title track del celebre album del 1984.

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