E' disponibile su tutte le piattaforme digitali "Reptile Strut", il nuovo singolo dei Calibro 35, la band composta da Tommaso Colliva, Enrico Gabrielli, Massimo Martellotta e Fabio Rondanini che in 18 anni di carriera, partendo dalla rielaborazione dei temi dei vecchi film poliziotteschi degli anni 70, si è imposta per la maestria tecnica e un amore smodato per il groove, annullando ogni possibile contraddizione fra coerenza ed eclettismo, fra rigore esecutivo e libertà creativa.
Il brano anticipa il prossimo album in studio dal titolo "Exploration", la cui uscita è prevista per il prossimo 6 giugno, già disponibile in pre-order. Sarà il nono nella discografia della band, un lavoro che segna il ritorno alla label indipendente Record Kicks e che vede la partecipazione di Roberto Dragonetti al basso.
E' stato diffuso anche il relativo videoclip, ideato dal visual artist e musicista Matteo Castiglioni, già al lavoro con la band milanese per il precedente Ep "Jazzploitation". Il video è un vertiginoso mosaico (tele)visivo di footage, riprese della band in studio, inserti grafici e animazione.
Guarda qui sotto il videoclip di "Reptile Strut".
“Il ramarro è un sauro dal colore verde acceso, rapidissimo nei movimenti, ha un incedere scattante e cambia spesso il passo. Per questo è difficile catturarlo. Reptile Strut parte da queste premesse. Ha un Dna preciso, ossia la passione per il groove ma anche la voglia di sperimentare che determina un continuo cambio di passo, di stili, di mondi musicali da esplorare in continuo mutamento". Così i Calibro 35 presentano una traccia strumentale granitica e cangiante al tempo stesso. Un brano jazz/rock che gioca sulla interazione fra i musicisti, sulla compattezza di basso e batteria, sulla chitarra funky, sulle evoluzioni dei fiati e sulla dimensione quasi onirica delle tastiere.
“Negli ultimi tempi abbiamo ingerito una grande quantità di musica. Grazie alla produzione di colonne sonore abbiamo messo i nostri strumenti in funzione di storie da raccontare e immagini da vedere. Grazie - anche - all'invito a diversi festival italiani ed europei, ci si è confrontati con un mondo ampio, ampissimo come quello del jazz. Abbiamo tenuto le orecchie aperte, assaggiato tutto quello che potevamo, cercando di capire cosa avremmo potuto inserire nel nostro linguaggio”, queste le parole dei Calibro 35.