Hang On to Yourself
Ziggy Stardust
Watch That Man
Wild Eyed Boy From Freecloud
All the Young Dudes
Oh! You Pretty Things
Moonage Daydream
Changes
Space Oddity
My Death
William Tell Overture
Cracked Actor
Time
The Width of a Circle
Let’s Spend the Night Together
Suffragette City
White Light/White Heat
The Jean Genie ft. Jeff Beck
Love Me Do ft. Jeff Beck
Around and Around ft. Jeff Beck
Rock ‘n’ Roll Suicide
A proposito dell'era Ziggy Stardust, Parlophone Records ha appena pubblicato un monumentale box dedicato a quel periodo di David Bowie. Si intitola "Rock'n'Roll Star!" e contiene 5 cd e 1 Blu-Ray, con 29 brani inediti, inclusi primi demo, outtake, versioni alternative, registrazioni della band di David, The Arnold Corns, prove nell'allora casa di Bowie, la Haddon Hall, sessioni della Bbc e performance live.
Il periodo coperto coincide con l'intera saga dell'alieno androgino: dai primi demo del 1971 fino alle session vere e proprie dell'Lp-capolavoro "The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars" (assieme all’inseparabile chitarrista Mick Ronson, a Trevor Bolder al basso e a Woody Woodmansey alla batteria), più brani registrati per la Bbc e alcuni pezzi live. Una celebrazione dell’anima più rock e glam del dandy londinese, all’apice dell’era dei dudes, i neo-fricchettoni che, all’alba dei 70’s, trasformarono i raduni eco-pacifisti dei cugini hippie in un trionfo del travestitismo e dell'ambiguità sessuale, tra lustrini e paillettes, piume e rimmel, stivali e tutine spaziali.
A delinearsi, attraverso la miriade di brani e frammenti sonori raccolti, è soprattutto l’evoluzione dell’enigmatica figura di Ziggy, l’ alieno androgino dalle movenze sgraziate e dai capelli color carota, truccato come una drag queen. È lui "l'uomo che cadde sulla terra", il messia ("a leper messiah") di una rivoluzione rock che dura una stagione sola, il tempo che passa tra la sua ascesa e la sua caduta ("the rise and fall"). E in questa parabola c'è tutta la rappresentazione dell'arte di Bowie: la messa in scena del warholiano "quarto d'ora di celebrità", l'edonismo morboso di Dorian Gray, la parodia del divismo e dei miti effimeri della società dei consumi e, non ultimi, i presagi di un cupo futuro orwelliano. Ma nella parabola di Ziggy sembra compiersi anche un’evoluzione filosofica, testimoniata anche dalla riproduzione del taccuino di appunti allegata al cofanetto: da inquietante superuomo nietzschiano del rock a icona pansessuale, libertaria e inclusiva, che fa l’amore col suo stesso ego e si immola allo stardom, finendo fagocitata dai fan adoranti. Tutto fa gioco, del resto, perché come ha ricordato l’ex-moglie Angela, “la cosa che più interessava a David era fare scalpore”.
La raccolta contiene anche una versione inedita di Bowie che interpreta il classico degli Who "I Can't Explain", registrata nel 1972 durante le sedute di registrazione di "Ziggy Stardust". David Bowie registrò nuovamente "I Can't Explain" per il suo album di cover del 1973 “Pin-Ups” . Questa nuova versione del 24 giugno 1972, denominata "Trident Studios Version - Take 2" , conserva i potenti accordi dell'originale degli Who, mentre quella finita su “Pin Ups” era rallentata. Tra i brani presenti in "Rock'n'Roll Star!", da segnalare anche l'alternative take di "Lady Stardust" e una edizione inedita della rarissima "Shadow Man".
Nel box sono compresi anche due libri, una raccolta di 112 pagine di note di copertina, fotografie e interviste e una riproduzione di 36 pagine dei taccuini personali di Bowie di quel periodo.
Ziggy Stardust, a oltre 50 anni dalla sua nascita, rimane la maschera più celebre di David Bowie, assieme all'algido White Duke. Merito soprattutto di un album, "The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars", che ha segnato un'epoca, suggellando definitivamente l'era glam. Uscito nei negozi per l'etichetta Rca il 16 giugno del 1972, quel fumettone sci-fi, affollato di alieni androgini e decadenti proiettati nei sogni dell'era spaziale, spalancò gli occhi a milioni di persone, abbattendo tutte le convenzioni dell'epoca con l'energia della sua carica immaginifica e trasgressiva. Attraverso il suo alter ego dai capelli color carota, Bowie ha portato sul palco l'anima più istintiva e animale del rock, che aveva personalmente conosciuto in carne, ossa (e squame) nell'Iguana Iggy Pop, il suo inseparabile "amico americano". Al tempo stesso, attraverso quella farsesca e magniloquente messinscena, David Robert Jones si faceva beffe degli stereotipi machisti tutti sangue & sudore, in un profluvio di lustrini, paillettes e polvere di stelle. Falso e fatale, contraddittorio e ingannevole come la vita stessa. Alla faccia del mito della sincerità del rocker.