David Gilmour coglie l'attimo. La ritrovata popolarità, conquistata grazie al suo nuovo lavoro pubblicato a settembre, "Luck And Strange" e al relativo tour mondiale, sembra spingerlo a lavorare già su nuove idee per un altro disco. Nel corso di una intervista su un podcast di UCR, il chitarrista dei Pink Floyd ha rivelato ai fan che non dovranno aspettare molto per il prossimo progetto: “Lo farò sicuramente nel nuovo anno”, ha dichiarato Gilmour, rivelando di pensare costantemente alla musica e alla sua evoluzione: “Lavoro sempre, anche se con calma," ha spiegato. "Le idee emergono sia in studio che fuori, raccolgo materiali in modo piuttosto disordinato. Poi, arriva il momento in cui pensi: ‘Abbiamo abbastanza materiale per decidere di procedere.’ È lì che premi il pulsante e dici: ‘Adesso è il momento di partire, di fare un piano e di mettere insieme una squadra’”. Gilmour ha anche rivelato di possedere un vasto archivio di idee e bozze musicali: "Ho moltissimo materiale che risale agli anni 80. Ho brani completi, pezzi più recenti, e il mio inseparabile iPhone - ha confidato - Ci sono più di mille piccole registrazioni, a volte anche solo il suono di un uccello".
Nella serata del 7 novembre, David Gilmour è stato ospite di Jimmy Fallon al celebre “Tonight Show”. L'ex-chitarrista dei Pink Floyd ha colto l'occasione per esibirsi dal vivo con “Dark And Velvet Nights”, un singolo tratto dal suo nuovo album solista, “Luck And Strange”, che segna il suo ritorno musicale dopo “Rattle That Lock” del 2015 ed è accompagnato da un tour che, dopo otto anni di assenza dai palcoscenici, ha riportato Gilmour in concerto, con sei date al Circo Massimo di Roma. Durante l'intervista, Gilmour ha discusso delle recensioni ricevute dal nuovo album, che definisce “un album speciale”. "Non puoi fare a meno di dare un'occhiata e infuriarti con quelli che ti hanno dato tre stelle, magari scrivendo anche qualche sciocchezza," ha ammesso. Ha inoltre affrontato la curiosa teoria secondo cui “The Dark Side of the Moon” sarebbe stato concepito per sincronizzarsi con il film “Il mago di Oz” del 1939. "Ho sentito parlare di questa teoria solo anni dopo", ha raccontato a Fallon, rivelando anche di aver provato la sincronizzazione tra il vinile e il film. "Sono solo strane coincidenze," ha concluso, "le chiamo coincidenze". L'intervista ha poi toccato un lato meno noto di Gilmour: il suo passato da modello, che il chitarrista ha descritto con ironia come un modo per “guadagnare qualche soldo in più per una nuova chitarra o qualcosa di cui avevo veramente bisogno”. Guarda qui sotto la performance di Gilmour al "Tonight Show" di Fallon.
Di recente, David Gilmour ha ammesso di avere dei rimpianti legati all'ultimo capitolo discografico della saga dei Pink Floyd, "The Endless River", uscito nel 2014. In una intervista al Los Angeles Times, il chitarrista, attualmente impegnato nelle tappe nordamericane del tour a supporto del suo ultimo album solista, “Luck And Strange”, ha sottolineato che, forse, sarebbe stato meglio non presentare "The Endless River" come un'uscita ufficiale della band. "Quando lavorammo a quel progetto, il nostro ingegnere Andy Jackson aveva messo insieme una sorta di collage chiamato The Big Spliff, composto da frammenti e improvvisazioni tratte dalle sessioni di 'The Division Bell', alcune delle quali erano già circolate come bootleg", ha raccontato Gilmour. "Molti fan ci chiesero di rielaborare quel materiale, e così decidemmo di pubblicarlo". Gilmour ha ammesso che l'etichetta discografica esercitò una forte pressione affinché il progetto fosse lanciato come un vero album dei Pink Floyd: "Il mio errore fu accettare che ci obbligassero a pubblicarlo come un disco ufficiale dei Pink Floyd. Avremmo dovuto spiegare meglio cosa conteneva davvero, perché, per me, non è mai stato un seguito di 'The Division Bell'". Pubblicato nel 2014, "The Endless River" rappresenta l'ultimo capitolo discografico della band inglese, composto quasi interamente da tracce strumentali, eccetto il brano "Louder Than Words". Le tracce incluse nell'album derivano principalmente da registrazioni d'archivio, rielaborate da Gilmour stesso. Gilmour ha poi toccato l'argomento della vendita del catalogo dei Pink Floyd, un accordo da 400 milioni di dollari con Sony Music che ha permesso alla major di entrare in possesso dei master, dei diritti connessi e dei diritti di immagine della storica band britannica. Soddisfatto per l’operazione, il chitarrista ha spiegato: "È storia, fa tutto parte del passato. Questo materiale è per le future generazioni. Sono una persona anziana. Ho passato gli ultimi quarant’anni a cercare di combattere per il meglio, contro le forze dell’indolenza e dell’avidità, per fare il massimo con il nostro lavoro. E ora ho lasciato andare questa battaglia".