"Enzo Jannacci - Vengo anch'io": arriva nelle sale il docufilm di Verdelli
di Redazione di OndaRock
11-09-2023
"Enzo Jannacci - Vengo anch'io" arriva nelle sale l'11, il 12 e il 13 settembre. Presentato a Venezia 80, il film di Giorgio Verdelli restituisce un ritratto di quello che Paolo Conte ha definito "Il più grande cantautore italiano". Lo fa portando lo spettatore, a bordo di un vecchio tram, in una Milano senza tempo e grazie a uno straordinario materiale di repertorio, spesso inedito, a prestigiose testimonianze di amici e colleghi e a un sapiente uso del montaggio attraverso il quale lo stesso Jannacci diviene narratore del film.
Talento immenso e spesso spiazzante, Enzo Jannacci ha navigato tra tanti generi diversi perché lui stesso era un "genere". La sua spiccata sensibilità, artistica e umana, si è tradotta negli anni in una costante invenzione linguistica e musicale che gli ha permesso di muoversi con maestria tra canzone d'autore e cabaret, rock'n'roll e jazz, teatro e cinema. Tra i momenti topici, le collaborazioni con l'amico Giorgio Gaber, con Dario Fo, l'incontro con Cochi & Renato, ma anche le avventure sui palchi, teatri, cantine e quella vocazione di medico che forse gli sarebbe piaciuto seguire di più, vengono raccontate in prima persona, recuperando le sue parole da un'intervista finora inedita, rilasciata nel 2005 allo stesso Giorgio Verdelli. Tanti i compagni di viaggio che impreziosiscono la narrazione con aneddoti non conosciuti: da Diego Abatantuono a Cochi Ponzoni, Massimo Boldi e Nino Frassica passando per i racconti di colleghi come Paolo Conte, Roberto Vecchioni e Paolo Rossi. Nel film anche la straordinaria testimonianza di Vasco Rossi. E ancora, l'omaggio affettuoso di J-Ax, i ricordi di Claudio Bisio, Dori Ghezzi, Dalia Gaberscik, Paolo Tomelleri, Gino & Michele, del fotografo Guido Harari, del suo regista abituale Ranuccio Sodi e di Fabio Treves ma anche gli attestati di profonda stima di Francesco Gabbani, Valerio Lundini ed Elio, autore anche di uno spettacolo teatrale su Jannacci. Il racconto più intimo e struggente, però, è quello che del figlio Paolo davanti al pianoforte del padre. Paolo ha collaborato attivamente al film realizzando anche una versione strumentale di "Vengo anch'io" e una di "Lettera da lontano" e ha messo a disposizione l'archivio personale.