Dopo il debutto alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia e il successo al botteghino, "
Enzo Jannacci: Vengo anch'io" di Giorgio Verdelli arriva su Netflix dal 27 dicembre. Nel film, grazie a un sapiente uso del montaggio, è lo stesso Jannacci a farsi narratore, anche attraverso il recupero delle sue parole da un'intervista finora inedita, rilasciata nel 2005 allo stesso Verdelli. A bordo di un vecchio tram, si è trasportati in una Milano senza tempo che restituisce, attraverso un vasto repertorio, spesso inedito, tutti i momenti topici: le collaborazioni con l'amico fraterno
Giorgio Gaber, con Dario Fo, l'incontro con Cochi e Renato, ma anche le avventure su palchi, teatri, cantine e quella vocazione di medico - chirurgo cardiovascolare, specializzatosi in Sudafrica con Christian Barnard (primo al mondo a realizzare un trapianto di cuore) - che forse gli sarebbe piaciuto seguire di più.
A contribuire invece al racconto corale, accanto al figlio Paolo e al suo piano, i retroscena di un commosso Diego Abatantuono, di Cochi Ponzoni, Massimo Boldi e Nino Frassica, oltre che di colleghi come
Paolo Conte,
Roberto Vecchioni,
Francesco Guccini, Paolo Rossi, Claudio Bisio,
Elio, Valerio Lundini e molti altri.
Last but non least, la sorprendente testimonianza di un emozionato
Vasco Rossi, che mette a nudo con inusitato candore il suo immenso debito verso Jannacci, rivelando ad esempio come "Siamo solo noi", in fondo, non fosse che il sequel a modo suo di "Quelli che" e come "Vado al massimo" volesse riprendere le suggestioni di "Messico e nuvole", con tanto di risvolti inediti della loro amicizia, sintetizzati in un memorabile duetto tv di "
Vita spericolata" (quanto sembra
jannacciana anche quella!) e in una lettera di Enzo trasudante sincero affetto che il cantautore di Zocca tiene fedelmente incorniciata nel suo studio.
Arriva in tv anche "
Io, Noi e Gaber", il docufilm scritto e diretto da Riccardo Milani arriva in tv, in prima serata su Rai 3, lunedì 1 gennaio, nel giorno dell'anniversario della scomparsa del genio libero di
Giorgio Gaber. La messa in onda televisiva arriva dopo il successo alla Festa del Cinema di Roma, dove è stato presentato in proiezione speciale, e il boom nelle sale cinematografiche, dove ha raggiunto numeri da record con oltre 80mila spettatori nei suoi giorni di programmazione.
Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber, "Io, noi e Gaber" è il ritratto più che mai vivo e incisivo del Signor G., al centro di una delle pagine più preziose della storia culturale del nostro paese. Un viaggio esclusivo che attraversa tutte le fasi della sua carriera artistica: dai primissimi esordi nei locali di Milano al rock con Adriano Celentano, dal sodalizio artistico e surreale con l'amico
Enzo Jannacci agli iconici duetti con
Mina e alle canzoni con Maria Monti. Dagli anni della popolarità televisiva al teatro, con l'invenzione, insieme a Sandro Luporini, del Teatro Canzone, espressione del suo impegno politico e culturale. Sullo sfondo, il Teatro Lirico di Milano, simbolo del vicendevole amore tra Gaber e il pubblico milanese, e che oggi porta il suo nome Teatro Lirico Giorgio Gaber.
Attraverso la voce di familiari e amici, Riccardo Milani traccia un ritratto intimo e appassionato di Gaber, che include a un tempo la sua storia personale - attraverso le parole della figlia Dalia e delle persone storicamente a lui più vicine - e una sinfonia di voci di colleghi e artisti che lo hanno vissuto e amato. Il docufilm vede la partecipazione speciale di Gianfranco Aiolfi, Massimo Bernardini, Pier Luigi Bersani, Claudio Bisio, Mario Capanna, Francesco Centorame, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Ombretta Colli, Paolo Dal Bon, Fabio Fazio,
Ivano Fossati, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino e Michele, Guido Harari, Paolo Jannacci, Lorenzo Luporini, Roberto Luporini, Sandro Luporini, Mercedes Martini, Vincenzo Mollica, Gianni Morandi, Massimiliano Pani,
Giulio Rapetti - Mogol, Michele Serra.