Ricordate i
Fiery Furnaces? La band formata dai fratelli Eleanor e Matthew Friedberger è stata una delle principali realtà del rock alternativo del nuovo millennio fino a eclissarsi misteriosamente, lasciando spazio soprattutto alle produzioni soliste dei due titolari della ditta. Ora, i Fiery Furnaces tornano per annunciare una speciale ristampa in vinile di "
Blueberry Boat", il loro album di culto del 2004. L’uscita è prevista per il 10 ottobre su Everything Nice. Per l’occasione, il duo formato da Eleanor e Matthew Friedberger ha reso disponibile anche un brano inedito, inciso nel 2003 e rimasto finora nel cassetto: "Far Away": ascoltalo qui sotto.
Secondo quanto riportato nel comunicato stampa, il pezzo fu scritto da Matthew su richiesta di Eleanor in vista di un concerto al Mercury Lounge di New York, nel novembre 2003. "Mi piaceva l’idea di comporre una canzone speciale per ogni show, ma quella fu l’unica volta in cui lo facemmo", ha raccontato Matthew. "Alla fine decidemmo di non inserirla nell’album. Pensavo potesse starci, invece non ci stava. Mi ero detto che i brani di 'Blueberry Boat' parlavano di lavorare e non lavorare, piuttosto che di amare e non amare". In seguito "Far Away" si trasformò in "Waiting To Know You", poi confluita in "
Bitter Tea" del 2006.
La ristampa di "Blueberry Boat" sarà limitata a 500 copie numerate a mano, con nuova copertina e confezione gatefold tip-on. Per celebrare l’uscita, i Fiery Furnaces intraprenderanno un breve tour che partirà il 10 ottobre da Kingston, New York, con tappe successive al Pitchfork Festival di Londra, a Le Guess Who? e in altre città.
Due ragazzi, Eleanor e Matthew Friedberger, fratelli, provenienti dai sobborghi di Chicago. Inizio anni 2000. Ascoltano vecchie glorie
blues, ma ricordano pure a memoria le filastrocche, gli scioglilingua, e inventano sciarade, giochi linguistici, storie fantastiche. E poi sperimentano in garage, Matthew alla tastiera che rimpinza di effetti, Eleanor alla voce, strimpellando la chitarra. Si accorgono di avere un dono: quello di passare oltre. Non più solo giochi da ragazzi di periferia, non più solo passioncine represse. Qualcosa di più, la verace volontà di coniugare il tutto in un microcosmo di fantasia senza più briglie, e di canzoni. Decidono di chiamarsi, appropriatamente,
Fiery Furnaces. Si accorgono di avere anche l'innata operosità di passare dalle parole ai fatti in men che non si dica. Quasi totalmente istintivo, "Gallowsbird's Park" (Rough Trade, 2003), il loro esordio, dopo qualche registrazione breve che compileranno opportunamente più in là (
EP, 2005), è esattamente ciò che si aspettavano: un mosaico surreale di melodie, una rivisitazione giocosa del blues, con tanti episodi memorabili. C'è già dentro tutta la loro estetica: il blues bislacco e caotico di
Captain Beefheart di "Shiny Beast", quello vitale e viscerale dei Rolling Stones di "Let It Bleed", passando per la grinta intellettuale di
Patti Smith di "Radio Ethiopia" e i crescendo psichedelici dei
Jefferson Airplane di "
Volunteers". Ma sotto sotto non sono ancora contenti, perché i due già sognano di poter far esplodere tutto ciò in qualcosa di quasi monumentale, persino enciclopedico, come le opere rock, come i grandi doppi album, come le tortuose concatenazioni della psichedelia. E, contemporaneamente, suonare pure più contagiosi di prima.
Nuove, velocissime e felicissime sessioni in piena libertà, una storia o un manipolo di storie da incollare insieme a firma di Eleanor, alcuni amici musicisti chiamati a dare una mano. Questa, in buona sostanza, la pasta base di "
Blueberry Boat", il titolo del disco che, ad appena un anno dal debutto (pur già ben considerato dalla stampa specializzata), nel 2004 li lancia nell'olimpo del rock contemporaneo.
I due diabolici fratelli ora hanno ampliato le strutture a dismisura, lasciandosi alle spalle i brani sintetici di "Gallowsbird", le hanno passate - con cocciutaggine di Matthew, sempre più padrone delle tastiere elettroniche - al setaccio del rock progressivo, le hanno articolate e precisate profondamente sia nell'armonia che nella melodia. Hanno fondato, magari anche inconsapevolmente, un nuovo fantasy-rock per gli anni 2000. Non una banale, per quanto significativa, evoluzione, e nemmeno un cambio di rotta. Qualcosa che va oltre.