Flaming Lips: ristampa per il 25° anniversario di "The Soft Bulletin"

25-07-2024

Compie 25 anni "The Soft Bulletin", l'album del 1999 dei Flaming Lips che su OndaRock abbiamo scelto come loro pietra miliare. Per celebrare l'anniversario, Wayne Coyne e compagni pubblicheranno una ristampa in doppio vinile in edizione limitata da collezione. Il vinile uscirà il 6 settembre e fa seguito all’edizione limitata per il 20° anniversario di "Yoshimi Battles the Pink Robots", pubblicato l’anno scorso. L’edizione per il 25° anniversario di "The Soft Bulletin" è confezionata in un 2xLp con disegni Zoetrope realizzati dall’artista Drew Tetz e dallo stesso Coyne. La ristampa conterrà anche un nuovo artwork della copertina e un inserto con un testo scritto da Coyne.
Parallelamente all'uscita della ristampa, i Flaming Lips saranno impegnati in una serie di concerti assieme ai Weezer, nel loro tour che celebra il 30° anniversario di "The Blue Album". In calendario per la band psichedelica anche due eventi speciali nella sua città natale Oklahoma City, alla fine di agosto: un primo concerto in cui eseguiranno integralmente "Yoshimi Battles The Pink Robots" e un secondo dedicato alla esecuzione integrale di "The Soft Bulletin".

Frutto di due anni di clausura, "The Soft Bulletin" è il disco pop di Wayne Coyne: una torta nuziale, stucchevole e indigesta come solo le torte nuziali sanno essere, eppure dannatamente bella e desiderabile. Ogni brano è una macchina da guerra: le tastiere issano la bandiera, le chitarre suonano la carica, la batteria spara le cannonate, lo studio di registrazione è il campo di battaglia. I riferimenti sono così palesi che li elencheremo per pura pedanteria: Brian Wilson, Van Dyke Parks, Phil Spector, Burt Bacharach, ma anche la cara vecchia Motown, le colonne sonore spy di John Barry o le orchestrazioni eccentriche di Serge Gainsbourg, fino al country eretico di Gram Parsons. Autori per adulti, "seri", con un carico di tristezza che non è più quella della cameretta. I testi seguono a ruota: agrodolci, meditabondi, quasi volessero farsi carico dell'infelicità del genere umano. La sensazione generale è quella di un sogno inquieto, la malinconia a fine festa in una casa messa a soqquadro, il down di un’anfetamina potentissima o un trip preso tremendamente male. Esaurito lo sballo, la cometa dorata si spoglia della sua patina: momenti in cui si sperimenta una solitudine straziante ma anche una profonda sintonia con l'intero universo, come se tutto il Creato partecipasse del nostro dolore e noi del suo.
E' il disco con cui un'intera generazione matura e fa i conti con i propri limiti, un tripudio di coriandoli scheggiati che fanno sprizzare fiotti di sangue arcobaleno, un carnevale fantasmagorico per salutare in grande stile gli anni 90. Se "Deserter’s Songs" grondava un'onirica nostalgia di epoche mai vissute, "The Soft Bulletin" guarda in faccia il presente e lo gonfia come un linfonodo malfunzionante.

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