La vita di
Jeff Buckley stava per diventare un film, con Brad Pitt nei panni del cantautore americano scomparso.
Stando a quanto riporta Variety, nei primi anni 2000, pochi anni dopo la morte dell’artista di “Grace”, avvenuta nel 1997 per annegamento in un fiume di Memphis, l’attore hollywoodiano si è impegnato non poco per portare avanti il progetto di un biopic su Jeff, figlio d'arte del leggendario
Tim Buckley.
Tuttavia, la madre di Jeff Buckley, Mary Guibert, ha rivelato di aver avuto troppe riserve su Pitt tanto da non riuscire a immaginare come l’attore potesse trasformarsi in suo figlio. “Tingeremo i tuoi capelli, metteremo lenti a contatto marroni su quegli occhi azzurri e poi aprirai la bocca e ne uscirà la voce di Jeff?”, ha ricordato Mary Guibert di aver detto a Brad all’epoca.
Nonostante il progetto del biopic non sia stato portato a compimento, Pitt ha mantenuto i contatti con Guibert negli anni, fino a quando la documentarista Amy Berg si è detta interessata a realizzare il lungometraggio su Buckley come suo esordio narrativo. Guibert non era entusiasta e così la Berg ha deciso che un documentario fosse un formato migliore per raccontare la storia di Jeff Buckley. Pitt ha continuato a partecipare al progetto come produttore esecutivo. E così ora il nuovo documentario su Buckley intitolato “It’s Never Over, Jeff Buckley” sarà presentato in anteprima questo venerdì al Sundance.
La più grande qualità di
Jeff Buckley è stata quella di non attingere mai dal campionario del padre
Tim, uno dei più grandi cantautori del secolo scorso, evitando che la sua arte si cristallizzasse nel blasone del suo cognome. Jeff Buckley, a differenza del padre, era principalmente un interprete: modeste erano le sue capacità di scrittura e di arrangiamento, e non a caso i suoi pezzi migliori sono o quelli composti con l'ausilio del chitarrista Gary Lucas, o le interpretazioni di brani altrui. Era un Re Mida del rock, Jeff Buckley: tutto quello che toccava, con la sua voce, diventava oro. Aveva ancora da maturare, nonostante il grandissimo esordio di "Grace", ma purtroppo oltre alle doti vocali suo padre gli aveva lasciato in eredità anche un destino malevolo, e così, all'età di trent'anni, morì annegato a Memphis, il 29 maggio 1997.
"Grace" è l'unico disco completo che ha lasciato alla sua memoria, eppure ha già tracciato un solco profondo nella storia musicale recente.