Jethro Tull in tour in Italia, Ian Anderson: "Ai nostri concerti, telefonino in tasca". Le loro 10 canzoni migliori per Singers Room

06-04-2025
"Ai nostri concerti, meglio tenere il telefono in tasca". E' il messaggio, recapitato al pubblico dei Jethro Tull dal leader della storica formazione inglese, Ian Anderson, che chiede, in generale, "più rispetto per gli artisti" durante gli show.
In una recente intervista rilasciata a Laura Steele per Blabbermouth, Anderson ha spiegato: "Credo sia sempre un errore generalizzare il pubblico in base alla nazionalità. Tuttavia, posso portare l’esempio di ciò che accade oggi nei teatri londinesi: conosco molti attori che si dicono esasperati. Mentre recitano in commedie drammatiche, capita che alcuni spettatori tirino fuori i telefoni per filmare o scattare selfie in mezzo alla scena. È comprensibile che gli attori si infastidiscano: è una totale mancanza di rispetto".
Il leader della band di "Aqualung" ha poi aggiunto: "Alcune persone sembrano convinte che tutto sia permesso. Ma occorre rispetto per chi è sul palco, e anche una certa sensibilità verso il contesto. Mangiare popcorn durante uno spettacolo di Shakespeare non è proprio l’ideale, figuriamoci mettersi a filmare col telefono".
Infine, il 77enne frontman ha concluso con un appello al rispetto per gli artisti: "Se andate a vedere l’ultimo concerto dei Black Sabbath quest’estate – con il mio vecchio amico Tony Iommi – è normale aspettarsi un pubblico rumoroso: è heavy metal, ci sta. Ma a un concerto dei Jethro Tull, sarebbe meglio lasciare il telefono a casa. O almeno tenerlo in tasca".

Jethro Tull hanno appena pubblicato il loro nuovo album, "Curious Ruminant", ventiquattresimo lavoro in studio di una band che sembra non volersi mai arrendere al tempo che passa e che segna un ulteriore capitolo nella prolifica produzione recente di Ian Anderson e compagni, che ha già fruttato "The Zealot Gene" nel 2022 e "RökFlöte" nel 2023. I Jethro Tull presenteranno il disco in tour anche in Italia, esibendosi il 15 luglio a La Spezia - Piazza Europa (unica data estiva), quindi il 21 novembre a Treviglio (Bergamo) - PalaFacchetti, il 22 novembre a Bologna al Teatro Auditorium Manzoni e il 24 novembre a Roma all'Auditorium Parco della Musica. Il pubblico è avvisato: meglio evitare selfie e riprese durante i concerti.
Intanto, il magazine Singers Room ha stilato una classifica di quelle che ritiene le 10 canzoni migliori della ultracinquantennale carriera della band britannica. “I Jethro Tull – scrive la webzine nell’introduzione - sono una delle band più uniche e durature del rock, capace di fondere rock progressivo, folk, blues e influenze classiche in un sound inconfondibile. Guidata dall'enigmatico Ian Anderson - carismatico frontman armato di flauto, poeta e visionario musicale- la band ha costruito un'eredità che sfida le convenzioni e continua ad affascinare generazioni di ascoltatori. Dai riff potenti alle intricate melodie acustiche, la loro musica è un viaggio attraverso narrazione, brillantezza tecnica e audace sperimentazione”. Una carriera che si estende per oltre 5 decenni e che ha prodotto “un tesoro di brani storici”, ognuno dei quali dimostra la loro capacità di spingersi oltre i confini , “che si tratti dell'energia hard rock di ‘Aqualung’, dell'epica progressive di ‘Thick As A Brick”, o del fascino medieval-folk di “Songs From The Wood”, il loro repertorio è ricco di momenti di pura magia musicale”.

Ecco le dieci canzoni essenziali dei Jethro Tull secondo Singers Room (qui il servizio completo)

10. My God (1971)
9. Bourée (1969)
8. Skating Away On The Thin Ice Of The New Day (1974)
7. Songs From The Wood (1977)
6. Cross-Eyed Mary (1971)
5. Living In The Past (1969)
4. Bungle In The Jungle (1974)
3. Thick As A Brick (1972)
2. Locomotive Breath (1971)
1. Aqualung  (1971)

Composto da nove tracce, con durate che variano da 2 minuti e mezzo a quasi 17 minuti, l’ultimo album "Curious Ruminant" conferma l'identità cantautorale degli ultimi lavori del progetto di Anderson, autore di tutte le tracce, con il suo leggendario flauto traverso a imperversare e decisamente più a suo agio in studio di quanto non appaia ormai dal vivo, anche se aggrappato sempre a linee vocali semplici, tutte nel registro medio-basso.
La magniloquenza sonora della rock band di "Aqualung" e "Thick As A Brick" riaffiora solo a tratti, ma nella sua semplicità artigianale, "Curious Ruminant" ci ricorda che i Jethro Tull sono stati (anche) una grande band folk, rifugiandosi nelle atmosfere acustiche di quei preziosi esordi di fine anni 60-inizio 70, agli albori di quell'era prog che Anderson e Soci avrebbero poi abbracciato con entusiasmo, diventandone protagonisti indiscussi. Una scelta tutto sommato saggia, per non fare la fine di certi rocker attempati e un po' patetici. Too old to rock 'n' roll: too young to die!