"Red", uno dei capolavori dei King Crimson e dell'intero progressive rock, compie 50 anni il prossimo 6 ottobre e per celebrare l'evento è stata annunciata l'uscita di una nuova edizione speciale del disco. Sarà disponibile come box set a partire dall'11 ottobre su etichette Dgm e Panegyric Records. L'album, originariamente pubblicato il 6 ottobre del 1974, sarà riedito in un cofanetto da 4 dischi (2 Blu-ray e 2 cd) e da 2 dischi in vinile da 200 grammi.
Nella versione da quattro dischi sarà inclusa la ristampa dell'album "Red" rimasterizzato da Steven Wilson - già al lavoro sulle riedizioni di "Red", "In The Court Of The Crimson King" e "Lizard" nel 2009 per i quarantennali - in Dolby Atmos, 5.1 DTS-HD MA, Surround and Hi-Res Stereo. "Quello che sento in "Red" è la migliore rappresentazione della formazione dell'era 72-74 in studio. In effetti questo è un disco di power trio e il loro suono è semplicemente enorme", ha commentato il leader dei Porcupine Tree.
La nuova pubblicazione di "Red" per il 50° anniversario include inoltre un intero album di "Elemental Mixes" a cura dello storico produttore (e manager) dei King Crimson, David Singleton. "Gli 'Elemental mixes' di David Singleton sollevano il velo sulle sessioni originali e fungono come una sorta di resoconto alternativo, un 'Red' che avrebbe potuto essere, rivelando i diversi passaggi e take che la band, insieme a Collins, Charig e McDonald, ha realizzato mentre si confrontava con il materiale", sottolinea il biografo dei King Crimson, Sid Smith, nelle sue nuove note per l'album.
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Quaranta minuti scarsi per demolire decenni di futuri luoghi comuni sul progressive. "Red" è anzitutto questo: il compendio di un'intera stagione ormai al crepuscolo, ma anche un vademecum imprescindibile per il rock del futuro. L'ibrido fertile che ridicolizza in un colpo solo tutte le panzane sulla presunta artificiosità del prog opposta alla genuinità del rock'n'roll "stradaiolo". Niente onanismi, muffe e licheni, dunque: "Red" è rock moderno e abrasivo, in cui persino il sinfonismo si fa lancinante deflagrazione. Quasi sapesse di dover ormai abdicare a una nuova generazione di musicisti - è il 1974, la rivoluzione punk-wave è alle porte - il Re Cremisi lancia il suo urlo, ancor più terrificante di quello dell'uomo schizoide dell'esordio. Un canto del cigno, forse, ma anche una lezione ai posteri. Potranno piacere o meno i Nirvana, ma la definizione di "più grande album di tutti i tempi" firmata Kurt Cobain suona per "Red" come un suggello d'immortalità.
Il quartetto magico Robert Fripp-John Wetton-Bill Bruford-David Cross giunge qui al suo ultimo atto. Di fatto, però, si tratta già di un trio, con Cross solo in veste di session-man, insieme agli ex-crimsoniani Ian McDonald, Mel Collins, Robin Miller e Marc Charig. Tanto "monolitico" quanto il leggendario debutto, "Red" corona in realtà una rivoluzione annunciata dai dischi che lo hanno preceduto. "Lark's Tongues In Aspic" (1973) e "Starless And Bible Black" (1974) avevano infatti testimoniato la volontà di Fripp di scardinare i dogmi del prog, inseguendo un chitarrismo sempre più squadrato e ossessivo, che diverrà poi oggetto di maniacale vivisezione nel decennio 80. Senza disperdere l'afflato romantico e solenne che aveva fatto la fortuna dei primi King Crimson, dunque, il leader ne opera l'ennesima palingenesi, inventandosi una sorta di heavy-prog che - a rischio di incappare nell'ossimoro - verrebbe da definire asciutto, tanto è aspro e affilato. Fripp si conferma genio bifronte: da un lato il colto avanguardista che insegue una prospettiva "artistica", dall'altro il musicista rock che sa come colpire allo stomaco l'ascoltatore. Ecco allora i ferri del mestiere del prog - violino, tastiere, oboe, mellotron - convivere con gli assalti chitarristici di un ensemble mai così aggressivo, in un disco che suona come una liturgia nera, con la sua inquietante simbologia ("red nightmare", "fallen angel", "bible black").
"Red" fu registrato subito dopo l'ultimo tour statunitense di Fripp e compagni del 1974 e l'edizione per il 50° anniversario lo riflette includendo tutte e tre le edizioni in Hi-Res Stereo dell'album live "Usa" nelle sue versioni complete dei concerti. Sono inoltre compresi anche cinque bootleg audio restaurati, pubblicati su disco per la prima volta, insieme a un bootleg dell'ultimo concerto della band negli Stati Uniti a New York nel 1974, che Robert Fripp descrisse come “il primo concerto dal 1969 in cui la base della mia spina dorsale ha registrato lo stesso livello di ‘fuori dal mondo’".
Ecco la tracklist di "Red (50th Anniversary)":
Blu-Ray 1
2024 Steven Wilson mixes in Dolby Atmos, DTS-HD MA Surround (5.1) & 24/96 or 24/192 Hi-Res stereo.
Blu-Ray 2
David Singleton Elemental mixes, session material, 3 x USA album mixes, 5 x bootleg concert recordings from 1974, instrumental mixes and more… all in Hi-Res Stereo.
Cd 1
2024 Steven Wilson mixes in stereo and instrumental forms
Cd 2
2024 David Singleton Elemental mixes and session material.
Vinyl disc A
1. Red
2. Fallen Angel
3. One More Red Nightmare
Vinyl disc B
1. Providence
2. Starless
Lp1 – All new 2024 mixes by Steven Wilson
Lp2 – New elemental mixes by David Singleton