Martedì 11 febbraio 2025, alle ore 21.00, all'Alcatraz di Milano arriva in concerto Marilyn Manson per l'unica data italiana del suo nuovo tour. L'evento segna il ritorno dell'artista americano in Italia dopo ben sette anni conditi dalle note vicende giudiziarie. Il Reverendo presenterà dal vivo il suo dodicesimo album in studio, "One Assassination Under God - Chapter 1", pubblicato nel 2024 a quattro anni dall’ultima uscita discografica "We Are Chaos". In scaletta anche i brani più celebri della sua lunga carriera (biglietti 74 euro + diritti di prevendita; apertura porte ore 19.00. Per info 380 7532229).
Ecco la probabile scaletta del concerto di Marilyn Manson, sulla base della setlist eseguita lo scorso autunno 2024
Dopo la parentesi siglata da Shooter Jennings, per "One Assassination Under God - Chapter 1" è tornato in cabina di regia Tylor Bates, impeccabile - da "The Pale Emperor" in poi - nel dare nuove sfumature mature al sound del Reverendo. La novità è l'uscita sotto Nuclear Blast. Etichetta che probabilmente ha predisposto un ritorno del caro vecchio Manson, iconoclasta e rock.
Come anticipato dai tre buoni singoli: "As Sick As The Secrets Within" (a fine ascolto dell'album completo si confermerà il brano più bello), "Raise The Red Flag" e "Sacrilegious". Come quando nel cinema annunciano che i nuovi "Alien" o "Terminator" si collegheranno direttamente ai primi capitoli ignorando i sequel successivi, con "One Assassination Under God" Warner si ricollega - favorito anche da una ritrovata fisicità - ai fasti del passato. Purtroppo, irripetibili. Eccolo quindi circondato di croci rovesciate, fulmini, calchi dell'idolo pagano Bafometto e testi/contesti in cui ha sempre sguazzato. Più un marcato autocitazionismo e il vissuto degli ultimi anni a tessere la trama dei brani.
Per i fan più hardcore un prodotto bollato subito come commerciale e che farà invece gridare al "pericolo scampato" tutti gli altri. La parte strumentale sporca e pesante è mitigata da sintetizzatori ruffiani e ritornelli d'impatto, ma nel complesso i brani sono robusti e tesi, e i quaranta minuti d'ascolto scorrono a dovere, chiusi però dall'apertura acustica di "Sacrifice Of The Mass", unico strascico del precedessore.
Il glorioso passato riecheggia in "No Funeral Without Applause", mentre "Nod If You Understand" poteva - sulla scia di "Revelation #12" e "We Know Where You Fucking Live" - aprire "Heaven Upside Down". La voce del Reverendo - che in copertina piazza un'altra sua pittura - regge, come riscontrabile nell'opening d'impatto "One Assassination Under God".
Con il secondo capitolo dato per certo, forse c'è la possibilità di qualche azzardo maggiore. Per il sottoscritto, alla luce anche di quanto accaduto, magari un disco di dark-folk alla Cash sotto l'egida di Jennings. Chi lo sa. Intanto il "Chapter 1" porta a casa una vittoria facile con poco scarto. Ma con quello che era successo prima, forse era l'unica cosa da fare.