In occasione dei dieci anni di "July", uno dei vertici della sua produzione, Marissa Nadler annuncia una nuova edizione deluxe limitata dell'album pubblicato nel 2014. Il disco sarà stampato su vinile argentato, con un'esclusiva grafica alternativa e uno speciale flexi contenente una versione demo inedita dell'iconica apertura dell'album, "Drive". Uscirà in edizione limitata in 250 copie. Per info: Sacred Bones.
Registrato presso l'Avast Studio di Seattle, "July" segna la prima collaborazione tra Marissa Nadler e il produttore Randall Dunn (Earth, Sunn O))), Wolves In The Throne Room). Dunn immerge l'oscurità della cantautrice statunitense in una tavolozza sonora multicolore, che infonde nuova profondità alle sue canzoni. Gli archi di Eyvind Kang, i sintetizzatori di Steve Moore e le linee di chitarra di Phil Wandscher donano ulteriore ricchezza ad arrangiamenti di inquietante meraviglia. Se nel precedente "The Sister", Marissa era apparsa quasi costretta a ritrovare la semplicità e l'umiltà per far rinascere la sua magia, in "July" sono proprio i brani dagli arrangiamenti più ricchi a spiccare. A cominciare dallo splendido singolo "Dead City Emily" (vedi il videoclip qui sopra), con il sinistro sciabordio dei synth di Steve Moore a fondersi con gli echi della chitarra elettrica, in un'atmosfera spettrale e soffocante, in cui i tipici vocalizzi riverberati della Nadler finiscono quasi inghiottiti nel mixer. È come se la potenza magniloquente dei paesaggi metallici dei Sunn O))) si fosse dissolta in un pulviscolo di fragili tessiture armoniche, come quelle dell'altra prodezza del disco, la struggente "Was It A Dream", in cui una smarrita Nadler si interroga sulla fine di una relazione ("It's true that I lost a year, stumbling from room to room, hoping I'd wake up… somehow next to you"), mentre gli archi gonfiano il pathos e una lacerante chitarra elettrica sfregia una melodia tenerissima. "July" offre l'ennesima conferma di un talento purissimo, che con la maturità si mostra anche in grado di affrontare nuove, e più spericolate, rotte musicali.