Tra i generi dei decenni 80/90 più riscoperti e rilanciati negli ultimi anni, c’è sicuramente lo shoegaze. Germogliato in Inghilterra sul finire degli anni 80, nacque con il preciso intento di sperimentare nuovi suoni, giocando gran parte della propria estetica sul ruolo delle chitarre, e in particolare dell’effettistica a loro applicata. Un suono “rumoroso” ma avvolgente, che sapeva essere confortevole per tutti coloro che sentivano il bisogno di abbandonarsi tra grovigli di suoni, non sempre perfettamente distinguibili, e voci che non di rado si perdevano sullo sfondo. Molteplici le declinazioni, dalle più “pop” alle più angoscianti, ma poche le formazioni che riuscirono a guadagnarsi una certa notorietà al di fuori della nicchia d’appartenenza. La stagione shoegaze non durò molto, e l’avvento in terra d’Albione del britpop contribuì nel giro di pochi anni a farla tramontare anzitempo. Ma i germi continuarono a essere presenti sottotraccia, tanto da identificare per sempre quel particolare wall of sound costituito da vere e proprie cascate di suoni, opera di chitarristi ricurvi sulle pedaliere, intenti a fissare non tanto le proprie scarpe (da qui il nome, a volte usato in maniera dispregiativa dai detrattori del genere) quanto i livelli di distorsori, delay e riverberi.
OndaRock ha sempre seguito con estrema attenzione sia i classici dello shoegaze – non a caso la nostra ultima pietra miliare è “Ferment” dei Catherine Wheel - sia gli acclamati ritorni delle band storiche (My Bloody Valentine, Slowdive, Ride), sia le tendenze più recenti, spesso non a caso – ma a volta un po’ troppo frettolosamente - catalogate sotto il termine “nu-gaze”. Vi proponiamo volentieri, quindi, questa classifica dei migliori dischi shoegaze rilanciata dal magazine Pitchfork (qui il servizio completo), che nell'introduzione definisce il genere come “un luogo dove esplorare i limiti estremi della texture della chitarra”. Fateci sapere cosa ne pensate e magari confrontatela con la nostra “Top 50 shoegaze”.
50. Xinlisupreme - Tomorrow Never Comes