Morto Mike Peters, il leader degli Alarm. Combatteva da tempo contro la malattia

29-04-2025
Mike Peters, carismatico leader della band gallese The Alarm, si è spento all’età di 66 anni. La sua vita è stata un esempio straordinario di coraggio e determinazione: per oltre trent’anni ha convissuto con una forma di tumore del sangue, affrontando prima un linfoma diagnosticato nel 1995, poi due ricadute di leucemia linfocitica cronica.
Il musicista gallese (nato a Prestatyn, il 25 febbraio 1959) lo scorso anno era stato costretto ad annullare un tour negli Stati Uniti dopo che gli era stato diagnosticato un linfoma a rapida crescita. Si stava sottoponendo a cure presso il Christie NHS Foundation Trust di Manchester.
La sua morte è stata annunciata da un portavoce dell’organizzazione benefica che aveva co-fondato insieme alla moglie.

Peters si era sottoposto a numerosi trattamenti farmacologici e cicli di chemioterapia, e aveva provato anche una terapia sperimentale per curare il cancro. Lo scorso anno, cinque giorni prima della partenza per Chicago dove avrebbe dovuto iniziare un tour statunitense di 50 date, notò che gli era comparso un nodulo al collo da un giorno all’altro. I medici diagnosticarono rapidamente la sindrome di Richter, una forma in cui la CLL evolve in un linfoma molto più aggressivo.
"La musica mi ha tenuto in vita", aveva dichiarato recentemente. Nel 2019 fu insignito del titolo di Member of the Order of the British Empire per il suo impegno nella lotta al cancro. Insieme alla moglie Jules, sopravvissuta a un tumore al seno, aveva fondato la Love Hope Strength Foundation, organizzazione che promuove la donazione di midollo osseo anche attraverso concerti e trekking benefici (fino sull’Everest, il Kilimangiaro e il monte Snowdon).
Mike Peters lascia la moglie e due figli: Dylan, 20 anni, ed Evan, 18.



Fondati nel 1981 a Rhyl, nel Denbighshire, gli Alarm conquistarono rapidamente l’attenzione con un sound potente e diretto, che fondeva l’urgenza del punk con melodie vibranti e testi di impegno sociale e civile. Con brani come "The Stand", "Strength", "Sixty Eight Guns", che nel 1983 raggiunse la Top 20 britannica, e "Rain In The Summertime" divennero i portavoce di una generazione, incarnando l’autenticità e l’orgoglio della classe operaia.
Quella degli Alarm è una parabola che si snoda liberamente, con tratti di assoluta peculiarità, a cominciare dall'uso innovativo delle chitarre acustiche, per finire con l’approccio bilingue nei testi: sono stati il primo gruppo del Galles a cantare sia in lingua gallese che inglese, influenzando ad esempio i più celebrati Super Furry Animals. In più, forse proprio sapendo di non poter contare su un physique du rôle da rockstar, hanno saputo creare con i fan un rapporto sincero e speciale, che è valso loro l’eterna fedeltà. Come scrive Gianni Sibilla, “gli Alarm rappresentano bene quell’ideale romantico che ha colpito generazioni di ascoltatori del rock: la canzone come mezzo di comunicazione spontaneo, diretto, senza mediazioni industriali”.
Tra i loro dischi migliori, ricordiamo almeno "Declaration" (Irs, 1984), "Strength" (Irs, 1985) e "Eye Of The Hurricane" (Irs, 1987).

Ma l’eredità di Mike Peters va ben oltre la musica. La sua battaglia personale contro la malattia si è intrecciata con un instancabile impegno nella sensibilizzazione e nella raccolta fondi per la ricerca sul cancro, facendo di lui una figura di riferimento e speranza per migliaia di persone.
La sua scomparsa lascia un vuoto non solo nel mondo del rock, ma in tutti coloro che hanno trovato forza nel suo esempio di combattente e artista libero.