L'età avanza, anche per i rocker più indomiti e le conseguenze si iniziano a vedere soprattutto sui tour. Dopo lo stop ai concerti di
Bruce Springsteen (le cui date in Italia sono state riprogrammate per il 2025), anche
Neil Young e i Crazy Horse sono stati costretti a sospendere la loro
tournée a causa di problemi di salute. "Un paio di noi si sono ammalati dopo il concerto al Pine Knob di Detroit e dobbiamo fermarci tutti - informa una nota pubblicata su Neil Young Archives - Ci prenderemo una pausa non programmata dal Love Earth Tour. Col tempo cercheremo di recuperare alcune delle date che ci mancano quando saremo nuovamente pronti", si legge nel comunicato che si chiude con i ringraziamenti al pubblico per la pazienza, sottolineando però che "la salute è al primo posto".
Il tour Love Earth Tour doveva comprendere inizialmente 16 concerti tra cui uno all'Hollywood Bowl a fine settembre. Aveva preso il via il 25 aprile a San Diego e l'ultima tappa a Detroit e' stata il 22 maggio. Non è chiaro chi dei musicisti sia la causa delle cancellazioni. Neil Young ha 78 anni e fin bambino, tra polio, diabete e epilessia, ha sofferto di gravi problemi di salute, poi a 54 anni ha rischiato di morire per un aneurisma al cervello. Domani intanto il cantante farà uscire un album, "Early Daze", una raccolta di brani inediti registrati con i Crazy Horse nel 1969, l'anno in cui la band cominciò a suonare con lui. Fanno parte attualmente del gruppo l'ottantenne Billy Talbot, l'81enne Ralph Molina e, dall'anno scorso, il pù giovane Micah Nelson, di 34 anni.
Oltre a Springsteen,
fermato dai medici per seri problemi alle corde vocali dopo aver già dovuto cancellare una parte di tour con la E Street Band nel 2023 a causa di un’ulcera peptica, di recente anche
Willie Nelson, che a dispetto dei suoi 91 anni ancora fa show dal vivo, è stato costretto a rinunciare ad alcune date dell’Outlaw Music Festival su consiglio dei medici.
Da
Madonna agli
Aerosmith passando per Celine Dion,
Paul Simon e
Mark Knopfler (in Italia ricordiamo i casi di
Piero Pelù e
Loredana Bertè) sono tante le star costrette per motivi di salute a mettere un freno, provvisoriamente o in modo definitivo, alle loro
performance live. Ed è ancora tristemente fresco nella memoria il caso di
Tom Petty, morto per un uso eccessivo dei farmaci antidolorifici che prendeva proprio per sostenere i ritmi impossibili dei suoi concerti.
Rock'n'roll will never die, ma la salute prima di tutto.