Crosby, Stills Nash & Young: un quartetto favoloso, che è andato avanti nonostanti forti tensioni interne, liti e riappacificazioni continue. Ma forse proprio nelle relazioni complicate tra i quattro carismatici protagonisti stava la forza di un ensemble che ha scritto la storia del folk-rock.
Ospite del podcast The Rockonteurs,
Graham Nash è tornato a parlare della sua relazione complicata con
Neil Young, iniziata nel 1969 quando, su suggerimento del discografico Ahmet Ertegun (Atlantic Records), Crosby, Stills & Nash decisero di accogliere Young come quarto membro del gruppo. “Prima di conoscerlo pensavo: ‘So che Neil è un bravo autore, e anche un discreto cantante, ma non so se potremmo essere amici, se potrei confidarmi con lui, se potremmo davvero lavorare insieme. Devo incontrarlo prima di prendere una decisione.’” I due si videro per una colazione a Bleaker Street, a Manhattan. “Alla fine di quella colazione – ha raccontato Nash – lo avrei fatto re del mondo. Era divertente, autoironico, molto intelligente”. Così, Nash diede il suo benestare all’ingresso del Loner nel gruppo. Il risultato fu "
Déjà Vu", il primo album di CSNY, pubblicato nel 1970: un capolavoro e un successo mondiale.
Eppure,
Graham Nash è schietto nel raccontare che il contributo di Young a quell’album non fu poi così determinante: “In realtà 'Déjà Vu' avrebbe potuto benissimo essere il secondo album dei soli Crosby, Stills & Nash. Avevamo già ‘Almost Cut My Hair’, ‘Teach Your Children’, ‘Our House’, ‘4+20’ e ‘Carry On’. Neil ci ha portato solo due canzoni, e non ha cantato né suonato nemmeno una nota in brani come ‘Teach Your Children’ o ‘Our House’. Per questo dico sempre che Neil è stata la cosa migliore e, allo stesso tempo, la peggiore che potesse capitare ai CSN”.
Le due canzoni di Young presenti nel disco sono “Helpless” e “Country Girl”, a cui si aggiunge “Everybody I Love You”, firmata insieme a Stephen Stills.
Nell'intervista, Nash ha ribadito come il suo legame con Young sia stato complesso ma fondato su una reciproca stima: “Ho un grande rispetto per Neil. È un musicista straordinario. Ma ogni tanto fa cose che mi fanno davvero perdere la pazienza”. Come ad esempio, quando, durante il tour del 1974,preferì viaggiare da solo, separato dagli altri membri che condividevano lo stesso bus, come ricordato nel podcast da Nash, ancora attivo con una serie di concerti in Nord America all'orizzonte.
Neil Young, invece, con la sua nuova band, The Chrome Hearts, ha anche annunciato un tour mondiale, oltre a un posto da
headliner al BST Presents Hyde Park di quest'anno. Il "Love Earth World Tour", che lo riporterà in Europa dopo sei anni, prenderà il via il 18 giugno da Rättvik, in Svezia, per poi concludersi l’8 luglio a Stoccarda, in Germania. Dopo la leg europea, Young proseguirà negli Stati Uniti e in Canada, con date che si estenderanno fino al 15 settembre, quando il tour si chiuderà all’Hollywood Bowl di Los Angeles.
"La musica unisce!" ha scritto Young, presentando il nuovo tour. "Vecchie canzoni e nuove canzoni. Lunghe jam! Ci riuniremo questa estate. I Chrome Hearts e io siamo pronti per voi. Amore e Democrazia regnano negli Usa e nel mondo”.
Intanto, la moglie di Young, Daryl Hannah ha chiarito le ragioni della cancellazione del concerto gratuito in Ucraina, previsto come tappa inaugurale del suo tour europeo a giugno. "Tutti volevano che si facesse, anche la band, ha spiegato Hannah. "Ma le autorità ci hanno detto che non potevano autorizzarlo: sarebbe stato troppo pericoloso per il pubblico, per noi, per i musicisti. Quando molte persone si radunano in un solo luogo diventano un bersaglio. Siamo rimasti molto delusi, ma speriamo di riuscire ad andarci prima o poi", ha spiegato l'attrice e regista a Rolling Stone, in occasione dell’uscita del suo film "Coastal", documentario che racconta il tour solista di Neil Young nel 2023. L’album dal vivo collegato al tour uscirà il 18 aprile.
Durante la cerimonia degli Oscar, Hannah ha colto l’occasione per esprimere la sua solidarietà al popolo ucraino, gridando “Slava Ukraine!” sul palco, quindi si è detta sorpresa che nessun altro abbia compiuto gesti simili durante quella serata. "È strano, soprattutto considerando che eravamo a pochi giorni da quell’orribile incontro nello Studio Ovale. Pensavo che più persone avrebbero mandato un po’ d’amore agli ucraini".