In arrivo "Paolo Conte alla Scala, Il Maestro è nell’anima", il docu-film che racconta lo straordinario concerto del cantautore piemontese nel tempio musicale di Milano. Il lungometraggio, prodotto da Sugar Play e diretto da Giorgio Testi che lo ha anche scritto assieme a Pasquale Plastino, sbarcherà nei cinema per tre giorni, il 4, 5 e 6 dicembre, distribuito da Medusa.
Nel febbraio del 2023 il Teatro alla Scala, da 250 anni tempio dell'opera, della musica classica e del balletto, si è aperto per la prima volta alla canzone popolare - intesa nell'accezione anglofona di
popular music - e lo ha fatto con il più nobile e il più autenticamente popolare tra gli autori di canzoni in lingua italiana:
Paolo Conte. Lo storico concerto è il fulcro preponderante del documentario e il pretesto per entrare nell'anima del maestro astigiano, osservarlo dietro le quinte e durante le prove, e interrogarlo nel suo rapporto con la musica e con i musicisti, con le parole e le sue passioni. La voce di oggi si mescola poi con quella del Paolo Conte giovane, attraverso immagini di repertorio dell'archivio di famiglia che raccontano "sotto le stelle del jazz, ma quanta notte è passata". Musica, ricordi e confidenze quindi si uniscono in questo film intimo che va dritto al cuore artistico di un musicista che nel 2001, al termine della sua tournée negli Stati Uniti, la critica americana definì "traghettatore estetico dal Novecento al futuro".
Per onorare e insieme valorizzare questa spinta verso il futuro che è propria della musica di
Paolo Conte, attorno al film è stato concepito da Sugarmusic un progetto più ampio e multi-piattaforma che comprende anche:
- un album in formato esclusivamente fisico; vinile e cd in uscita per Sugar il 24 novembre;
- un podcast – prodotto da Sugar Play in collaborazione con Chora Media scritto e raccontato da Giulia Cavaliere, online sempre il 24 novembre - nel quale avrà spazio uno speciale racconto di voci e di mondi artistici contemporanei come Caterina Caselli,
Francesco De Gregori,
Lucio Corsi,
Francesco Bianconi,
Dente,
Colapesce e Dimartino,
Mahmood e la linguista Beatrice Castelli che traghetteranno Paolo Conte dal Novecento al domani, proiettandolo nel futuro della musica e delle canzoni nella nostra lingua.
"Paolo Conte alla Scala è la realizzazione di un sogno che viene da molto lontano, è un'idea fissa che mi ha perseguitato per anni, praticamente da quando ho cominciato a collaborare con lui per divulgare e valorizzare la sua arte a livello internazionale, in sintonia col suo Manager Renzo Fantini", ha raccontato Caterina Caselli. "Sono da sempre invaghita delle sue qualità artistiche", ha proseguito, "riflesso di una complessità che va ben al di là delle sue splendide canzoni: le parole, la musica così colta, ispirata e allo stesso tempo diretta e popolare, i disegni, la sua stessa presenza scenica così unica. La sua classe. Qualche tempo fa, assistendo ad un suo concerto, si è risvegliata in me prepotente quell'idea da sempre cullata che un artista di quella grandezza potesse esibirsi nel più importante teatro musicale italiano: La Scala. Lo scorso 19 febbraio il maestro con la sua orchestra ha trionfato, come è giusto che sia, chiudendo il concerto fra applausi scroscianti. La tenacia vince sempre".