Pink Floyd, la reunion impossibile: "Dovrebbe risorgere Mandela. Barrett? Non voleva stare in una band". Mason svela il rapporto con gli ex-compagni

16-04-2025

Una reunion dei Pink Floyd? "Dovrebbe risorgere Mandela per rimetterci insieme, come accadde nel 2005, ma non è possibile, mi sa". Così un ironico Nick Mason in una intervista al Corriere della Sera ha replicato all'ennesima domanda su un possibile ritorno insieme con gli ex-compagni (e oggi acerrimi rivali) dei Pink Floyd, Roger Waters e David Gilmour. "Oggi si odiano ancor più di ieri, ma quando stavamo insieme, probabilmente, il contrasto era la loro forza creativa", ha rivelato Mason, concludendo che "non c’è più ragione di fare nulla, ormai è meglio che ognuno vada per conto suo".
A proposito dei rapporti con gli ex-compagni, Mason aveva già rivelato: “Non parlo con David da un po’. Sono stato alle Barbados e lì ho visto molto più Roger che David”. Nell'intervista al Corriere della Sera, firmata da Matteo Cruccu, il batterista ha risposto anche a una domanda su eventuali rimpianti legati all'addio del primo leader della band, Syd Barrett. "È semplice dirlo dopo, allora ne sapevamo poco e ancora oggi non so quale fosse esattamente il problema - ha spiegato Mason - In tanti dicono che fosse impazzito per l’Lsd e le droghe, ma questa è solo una parte della storia. Penso semplicemente che non volesse stare in una band, voleva dipingere magari, fare altro".

Lo show del 1972 dei Pink Floyd - dal vivo, ma senza pubblico - tra le rovine millenarie dell’anfiteatro romano di Pompei fu "un concerto coi fantasmi", secondo Nick Mason, che si prepara a vedere quel film tornare nelle sale dal 24 al 30 aprile in versione restaurata e rimasterizzata in 4K e Dolby Atmos, con il titolo "Pink Floyd at Pompeii MCMLXXII".
"È buffo come ci siamo subito abituati all’idea di sostituire il pubblico con un luogo straordinario", racconta Mason in un'intervista a Rolling Stone, ricordando con affetto quell’esperienza che definisce al tempo stesso straniante e stimolante. In quell’occasione, il gruppo stava attraversando una fase creativa decisiva: avevano appena finito di registrare "Meddle", con brani come "Echoes" e "Of These Days", che anticipavano l'epoca d'oro dei capolavori come "The Dark Side Of The Moon" e "Wish You Were Here".
"All’inizio era piuttosto strano suonare senza pubblico, poi ci abbiamo preso gusto", spiega Mason, tornato a suonare a Pompei alcuni anni fa con la sua attuale band, Nick Mason’s Saucerful of Secrets. L’ambiente stesso diventava parte integrante della performance, in un’atmosfera polverosa e arcaica. "Ricordo la polvere, granulosa e calda. Era un’alternativa perfetta all’assenza del pubblico".
Nel film, Roger Waters martella un gigantesco gong, David Gilmour è accovacciato nella polvere con la sua chitarra, Rick Wright al pianoforte e Mason domina la scena dietro alla batteria. Le riprese si svolsero in pochi giorni, quasi all’improvviso, tanto che la band fu costretta a cancellare alcuni concerti nel Regno Unito.

A proposito del controverso "The Dark Side Of The Moon Redux" di Roger Waters, Mason afferma nell'intervista a Rolling Stone di averlo apprezzato ("Mi è piaciuto molto. È stato come guardare l’album da una prospettiva diversa") e di trovare sorprendente che testi come quelli di "Time", scritti da Waters a 23 anni, sembrino invece frutto di una riflessione matura: "Sembravano scritti da un ottantenne, non da un giovane. "Si è parlato molto del fatto che lui volesse rovinarlo per l'anniversario e cose del genere, ma non era affatto così - sottolinea ancora Mason - Era piuttosto un ‘Diamo un'altra occhiata da una prospettiva diversa’". Quindi ha aggiunto: "Nessuno dirà: 'Comprerò quello e non comprerò l'altro'. Sono entrambi abbastanza interessanti perché la gente dica: 'Li voglio entrambi'". In precedenza, Mason si era espresso già in termini molto positivi sul progetto: “In realtà Roger mi ha inviato una copia di ciò su cui stava lavorando e io gli ho scritto e gli ho detto: ‘Infastidito, è assolutamente geniale!’ Era ed è. Non è affatto uno spoiler per l’originale, è un’interessante aggiunta”
Oggi Mason si dice orgoglioso del lascito dei Pink Floyd, anche se ammette che col senno di poi ci sarebbero state cose da fare meglio. In particolare, per quanto riguarda la gestione di "The Dark Side Of The Moon" all'epoca, Mason afferma che uno dei suoi più grandi rimpianti è che i Pink Floyd non abbiano trascorso più tempo a portare l'album in tour e che non si siano filmati mentre lo eseguivano dal vivo. "Se si potesse tornare indietro nel tempo e rifare tutto da capo, probabilmente avremmo dovuto prenderci più tempo, suonare 'Dark Side' dal vivo più a lungo e non preoccuparci di tornare in studio per realizzare 'Wish You Were Here'", dice. "Abbiamo passato un bel po' di tempo in studio senza divertirci molto, quando invece avremmo potuto prendercela con più calma, fare più concerti dal vivo e filmarli". E sull’acquisizione del catalogo da parte della Sony commenta: "È stata una buona idea. Lo gestiranno meglio di noi, che avremmo passato il tempo a discutere".

Di recente i Pink Floyd hanno condiviso il nuovo trailer di "Live at Pompeii" rimasterizzato, che arriverà nei cinema e in Imax il 24 aprile, mentre la prima pubblicazione in vinile dell’album dal vivo è prevista per il 2 maggio.
Il filmato di un minuto di "Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII", definito dal batterista Nick Mason come “un documento raro e unico della band che si esibisce dal vivo nel periodo precedente a 'The Dark Side Of The Moon'”, mostra immagini e audio più nitidi del film del 1972, grazie al recente ritrovamento di un negativo originale. “Dal 1994 ho cercato le riprese originali di 'Pink Floyd At Pompeii', quindi la recente scoperta del negativo originale 35mm del 1972 è stato un momento davvero speciale”, ha dichiarato Lana Topham, direttrice del progetto di restauro della pellicola. “La nuova versione restaurata presenta il primo montaggio completo di 90 minuti, combinando l’editing originale di 60 minuti del concerto con segmenti documentaristici aggiuntivi girati negli Abbey Road Studios poco dopo”.
Guarda qui sotto il trailer di "Pink Floyd at Pompeii – MCMLXXII".



Il film mostra i Pink Floyd esibirsi in alcuni classici del periodo pre-"Dark Side", come “Echoes”, “One Of These Days” e “Careful With That Axe, Eugene”, all’interno dell'anfiteatro romano di Pompei, vicino al sito della famosa eruzione vulcanica, oltre a riprese in studio mentre la band registrava il suo leggendario album "The Dark Side Of The Moon".
Il compositore Steven Wilson, incaricato del remix dell’audio, ha aggiunto: “Da quando mio padre mi ha fatto il lavaggio del cervello da bambino facendomi ascoltare 'The Dark Side Of The Moon' in loop, i Pink Floyd sono diventati la mia band preferita. Sono 'i miei Beatles’, profondamente radicati nel mio Dna musicale. La prima volta che vidi Pompeii fu in una stampa sgranata in un cinema locale. Mi fece un’impressione incredibile: una musica rock libera e sperimentale, suonata da quattro musicisti che incarnavano l’essenza della coolness intellettuale. È stato un onore remixare la colonna sonora per accompagnare l’incredibile restauro di Lana Topham".
"Pink Floyd At Pompeii" precede l’uscita del kolossal floydiano "The Dark Side Of The Moon". Il film documenta lo stato della band inglese poco prima di diventare un’icona delle classifiche internazionali. Girato nell’ottobre 1971, è stato il primo concerto dal vivo mai realizzato a Pompei e include brani essenziali come “Echoes”, “A Saucerful of Secrets” e “One Of These Days”. Le straordinarie riprese dell’anfiteatro, di giorno e di notte, amplificano la magia dell’evento.
Il film include anche rare immagini dietro le quinte dei Pink Floyd mentre iniziavano a lavorare su "The Dark Side Of The Moon" negli Abbey Road Studios.
A proposito del docu-film, Nick Mason ha dichiarato:“'Pink Floyd: Live at Pompeii' è un documento raro e unico della nostra band”.

Il film è stato restaurato meticolosamente, fotogramma per fotogramma, a partire dal negativo originale in 35mm, ritrovato in cinque bobine negli archivi della band. Questo ritrovamento ha portato alla luce le immagini originali girate durante quelle giornate torride tra le rovine di Pompei, più di 50 anni fa.
Guidato da Lana Topham, Direttrice del Restauro per i Pink Floyd, il team ha lavorato per preservare l’integrità e la bellezza del film originale. La pellicola è stata digitalizzata in 4K utilizzando tecniche avanzate per ottenere il massimo della qualità d'immagine. I colori sono stati migliorati e ogni fotogramma è stato meticolosamente rivisto e riparato, mantenendo un aspetto naturale e vivido con minimi interventi sulla grana originale.
Anche la qualità audio è stata straordinariamente migliorata con un nuovo mix teatrale e home entertainment realizzato da Steven Wilson in 5.1 e Dolby Atmos, che esalta la profondità e la chiarezza del suono, rispettando l’autenticità e lo spirito della versione originale del 1972. L’obiettivo di Wilson era quello di ricreare fedelmente il suono della band in quei giorni infuocati del 1971.
L’album "Pink Floyd At Pompeii – MCMLXXII" verrà pubblicato per la prima volta come live completo. Il remix del 2025 a cura di Steven Wilson sarà disponibile dal 2 maggio nei formati cd, Lp Blu-Ray, Dvd, Audio Digitale e Dolby Atmos.
Pink Floyd At Pompeii – MCMLXXII è presentato da RM Productions e diretto da Adrian Maben. Produttori esecutivi: Reiner Moritz e Michelle Arnaud. Distribuito da Sony Music Vision.