I
Police al centro della nuova puntata di Rock Legends, in onda il martedì 12 novembre alle 23,05, su Rai5. Grande verve e talento per una originale formula di reggae-rock che suona con la freschezza di ieri ancora oggi - si legge nella nota del programma - Non possono essere definiti un gruppo totalmente rock, non possono nemmeno essere liquidati come un semplice gruppo pop. Sono una band che sfugge alle facili classificazioni perché sono stati davvero degli abilissimi sperimentatori. Nel loro periodo di attività i Police hanno messo a segno una serie interminabile di successi, oggi considerati dei classici.
Nati in piena era
punk, i
Police hanno smussato le rudezze di quel suono dando vita a un originale reggae-rock, meno selvaggio ma sempre trascinante, e sfornando un'incredibile sequenza di classici, culminata nell'apoteosi finale di "
Synchronicity", il disco di cui ci siamo occupati nell'ultima puntata delle nostre Visioni a 33 giri. A raccontare la storia della band formata da
Sting, Stewart Copeland e Andy Summers è uno speciale che ne ripercorre l'intera storia, dagli esordi, alla fine del
decennio 70, alla consacrazione mondiale, fino allo scioglimento, avvenuto - per tutti i fan - troppo presto, e comunque all'apice del successo.
Il loro ultimo album, “
Synchronicity”, venderà 16 milioni di copie, spodestando dal n.1 della classifica di Billboard nientedimeno che “
Thriller” di
Michael Jackson, fino a quel momento l’album più venduto di tutti i tempi. Si aggiudicherà anche 3 Grammy Award nel 1984 (Best Rock Performance, Song of the Year e Best Pop Performance). Il tour mondiale a supporto del disco partirà nell’estate del 1983 e si concluderà il 4 marzo 1984 con un ultimo concerto a Melbourne. Dopo che
Sting aveva già debuttato da solista con “The Dream Of The Blue Turtles” (1985) e dopo tre concerti a sostegno del tour di Amnesty International “A Conspiracy of Hope” a giugno del 1986, nel luglio dello stesso anno i
Police ci riproveranno in studio. Ma non funzionerà. Impossibile mediare ancora tra contrasti ormai insanabili: “Ero arrivato al punto che se portavo in studio 12 canzoni, volevo che tutte e 12 fossero nel disco, non avevo più voglia di combattere per ogni pezzo”, ammetterà Sting. E così i tre poliziotti prenderanno ognuno la sua strada. Dimostrando però – se si eccettua il primo, ottimo Lp di Sting e qualche esperimento di Copeland – che solo insieme la loro creatività poteva esprimersi al massimo. Peccato.