Il concept è tanto semplice quanto efficace: prendere giovani tra i 15 e i 35 anni, metterli in connessione con maestri e ricercatori, farli sperimentare tra didattica frontale e dimensione laboratoriale. Il tutto condito da tirocini, call e residenze artistiche come Coreutica, Voci in Ascolto e InOrbita, che diventano autentici crocevia generazionali.
Ma la vera chicca è l'approccio alla ricerca: non solo Italia, ma anche un'attenzione particolare al bacino del Mediterraneo, con tanto di implementazione dell'Intelligenza Artificiale nella ricerca in ambito tradizionale. Perché il futuro delle tradizioni passa anche da qui, dall'ibridazione tra patrimonio popolare e nuove tecnologie.
Grazie all'etichetta discografica della World Music Academy, il progetto non si ferma alla formazione ma si spinge nella produzione. È qui che nasce Folktronica, un'idea che dice tutto: elettronica e tradizione che si incontrano, si scontrano, si fondono. Un linguaggio ibrido e intergenerazionale che trasforma l'eredità popolare in codice contemporaneo.
In questi anni, Nuova Generazione Trad ha tessuto una rete impressionante di collaborazioni. A livello internazionale spicca il triangolo barcellonese: Centre Artesà Tradicionàrius, ESMuC e Fira Mediterrània de Manresa. In Italia, la lista è da far girare la testa: dal Premio Andrea Parodi al Canzoniere Grecanico Salentino, da Napoli World a Tarantella Power, fino al Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese.
Il cuore operativo resta però il Laboratorio Urbano ExFadda di San Vito dei Normanni, quartier generale della World Music Academy e centro nevralgico di un movimento che da locale è diventato globale.
La squadra artistica mescola sapientemente esperienza e gioventù. Accanto ai veterani Vincenzo Gagliani e Massimiliano Morabito, troviamo nomi come Fabrizio Nigro, Mina Vita, Domenico Celiberti, Valerio "Combass" Bruno. Ma il bello è vedere gli under 35 già in cattedra: Davide Ambrogio, Giovanni Chirico, Andrea De Siena, Francesco Barletta, Federico Laganà. Perché il ricambio generazionale qui non è teoria, è pratica quotidiana.
Nel corso del triennio si aggiungeranno pesi massimi come Francesco Loccisano, Alfio Antico, Danilo Gatto, Salim Dada, Albert Hera e la Shakallis Dance School di Cipro. Un cast internazionale per un progetto che punta in alto.
"Investire sulle tradizioni non significa guardare al passato, ma generare futuro", spiega Vincenzo Gagliani. "In un tempo in cui i saperi si frammentano e si perdono, Nuova Generazione Trad costruisce connessioni, crea contesti, fa emergere nuovi protagonisti tra le giovani generazioni. È una scuola, un laboratorio, una festa in costante relazione con i territori."
E aggiunge: "È l'idea che le arti di radice non siano qualcosa da conservare, ma da vivere. E reinventare, facendo sì che possano risuonare in quello che siamo oggi."
Un progetto che sa dove vuole andare, con una visione chiara e strumenti concreti. Il riconoscimento ministeriale non è solo un premio alla coerenza progettuale, ma il segnale che la strada intrapresa è quella giusta. Quando la tradizione smette di essere un museo e diventa un laboratorio del futuro, succedono cose interessanti. Nuova Generazione Trad ne è la prova.