Su Rai 5, stasera, 7 ottobre, alle 23,30 (e in replica mercoledì 9 alle 00,50), va in onda una puntata di Rock Legends dedicata ai
Ramones.
Protagonisti della scena
underground di New York negli
anni Settanta, pionieri del
punk, i Ramones hanno avuto un forte impatto sulla musica e sull'iconografia del rock. Il loro nome è per sempre associato al leggendario club
Cbgb's dove hanno debuttato e dove si sono distinti, dal primo istante, per il loro approccio energico e anticonvenzionale.
Quello dei Ramones è un rock scarnificato e ridotto all'essenziale, ritmo pulsante e coinvolgente che non lascia più tempo per pensare, per riflettere, per godere della stessa musica; sono le canzoni di una quotidianità impazzita, di una società che va sempre di fretta e in cui anche la musica non può essere più quella di una volta, ma è profondamente immersa e partecipe di quella vita metropolitana caotica e frammentata che essa rispecchia e, con sguardo divertito, esorcizza.
i Ramones furono tra i maestri del punk, genere al quale tuttavia, per come si sviluppò una volta approdato in Inghiliterra, non appartennero mai del tutto e, in parte, quel movimento fu addirittura un freno alla loro carriera: in loro non c'era spazio alcuno per l'inquietudine autodistruttiva dei
Sex Pistols, per l'impegno sociale dei
Clash o l'atmosfera alienata e decadente di
Siouxsie e dei
Damned (caratteristiche poi confluite nel
punk-hardcore di gruppi come
Dead Kennedys). Allo slogan del "no feelings", sancito dal titolo di un pezzo dei
Sex Pistols, i Ramones contrapponevano sin dall'inizio "I wanna be your boyfriend", in cui si canta di una "sweet little girl"; al nichilismo e all’impegno sociale i Ramones sostituivano la strafottenza e il disimpegno, all'angoscia esistenziale una sorta di energia positiva che la loro musica sembrava emanare, nonostante la dissacrazione che proponeva.
Pur essendo i Ramones a buon diritto associati alla generazione “punk”, dunque, i quattro andrebbero considerati come un fenomeno non del tutto coincidente con quel movimento ma, piuttosto, come un fenomeno parallelo e, per molti versi, anche a sé stante: in primo luogo, per il semplice motivo che i Ramones non soltanto cominciarono ad esibirsi ben due anni prima dell’affermazione del “punk”, ma anche che, a differenza della quasi totalità dei gruppi del ’77, continuarono una lunga carriera dopo l’esaurimento di quello stesso movimento, e lo fecero senza nemmeno modificare troppo la propria fortunata ricetta iniziale. In secondo luogo, i quattro
newyorkesi affondavano parte delle proprie radici anche in momenti musicali del passato e in tematiche che il punk trascurò, quando non vi si oppose decisamente: le
love-songs per esempio, in particolare quelle canzoni strappalacrime adolescenziali che conquistavano i
teens americani tra la fine degli anni 50 e i primi 60, e che avevano trovato in
Phil Spector il più geniale artefice.