Sono state svelate le ultime volontà di
Sinéad O’Connor, scomparsa un anno e mezzo fa. Nel suo testamento, l'artista irlandese ha esortato i figli a "sfruttare" la sua musica. "Ordino che dopo la mia morte, e a discrezione di tutti i miei figli che avranno più di 18 anni, i miei album vengano pubblicati in modo da sfruttarli per quello che valgono", aveva scritto la cantante di "Nothing Compares 2 U". L'ex-marito di Sinéad, il produttore musicale John Reynolds, è stato nominato esecutore testamentario.
Sinéad, che ha depositato il testamento prima di convertirsi all'Islam nel 2018, ha lasciato 1,7 milioni di sterline (circa 2 milioni di euro) del suo patrimonio ai figli. La somma ammonta a 1,4 milioni di sterline (o 1,69 milioni di euro) dopo aver pagato i debiti, le spese funerarie e le spese legali. Il documento lasciava la collezione di chitarre della O’Connor al figlio più giovane, Yeshua Bonadio, oggi 18enne. Tra le altre volontà, quella di essere sepolta in abito talare con una Bibbia ebraica e il suo album del 2007 "
Theology".
Sinéad O’Connor è stata trovata morta nel suo appartamento di Londra il 26 luglio 2023, all'età di 56 anni. Le cause del decesso, indicate nel referto ufficiale, sono una malattia polmonare cronica ostruttiva e l’asma.
A un anno dalla scomparsa, è stato pubblicato in libreria il
memoir di
Sinéad O’Connor, "Ricordi", descritto da Michael Stipe dei
Rem come "coraggioso, affascinante e indimenticabile come la sua voce". "Ricordi" è un viaggio liberatorio, divertente e anche oscuro in cui la cantautrice irlandese, nata a Dublino nel 1966, svela la sua vita, l’infanzia in una famiglia allo sfascio, l’amore per la musica rock, le dipendenze a cui ha ceduto, le sue lotte civili, i lutti, la malattia, i dolori più intimi e la sua continua ricerca spirituale. Nel 2017 aveva cambiato il suo nome all'anagrafe in Magda Davitt, dopo la sua conversione all'Islam l'anno successivo l'aveva trasformato in Shuhada' Sadaqat.
Il suo libro è un viaggio autobiografico che diventa ispirazione a vivere una vita impavida, struggente e indimenticabile. Proprio come sono state la sua voce, le sue canzoni e la sua carriera.
Cantautrice tra le più influenti degli ultimi trent'anni, Sinéad O’Connor ha venduto oltre 7 milioni di copie in tutto il mondo con "
I Do Not Want What I Haven’t Got", e il suo brano "Nothing Compares 2 U" è stato nominato miglior singolo dell’anno dalla rivista Billboard. "Mi hanno spezzato il cuore e mi hanno uccisa, ma non sono morta. Hanno cercato di seppellirmi ma non avevano capito che io sono un seme", scrive Sinéad in "Ricordi". Sconvolgere il mondo con la sua voce era diventata la sua missione, senza nasconderne le brutture, le ingiustizie e le ipocrisie - sottolinea una nota della casa editrice - Per questo ha subito anche un lungo ostracismo mediatico, principalmente dopo aver indignato milioni di telespettatori strappando in diretta tv una foto di papa Giovanni Paolo II per denunciare gli abusi sui minori occultati dalla Chiesa Cattolica in anni in cui nessuno osava parlarne. Ma la sua indole indomita non poteva scendere a patti con i meccanismi spietati dello show business. Il suo istinto la spingeva naturalmente a prestare la sua voce meravigliosa per difendere i più fragili, lasciava che venisse utilizzata per diffondere battaglie scomode ma necessarie.