Gli
Slowdive saranno in Italia per due concerti, organizzati da Dna, mercoledì 31 gennaio all'Alcatraz di Milano e venerdì 2 febbraio all'Estragon di Bologna. Un grande e atteso ritorno in Italia, a distanza di qualche mese dall'uscita del nuovo album "
Everything Is Alive". Biglietti disponibili dalle ore 10 di mercoledì 8 novembre su Ticketone e Dice.
Nata a Reading in Inghilterra nel 1989, la band fondata da Rachel Goswell (chitarra e voce) e Neil Halstead (chitarra e voce), il chitarrista Christian Savill, il bassista Nick Chaplin e il batterista Simon Scott, è tra i principali esponenti del genere
shoegaze. Scioltisi nel 1995 e poi riunitisi nel 2014 con all'attivo cinque album, due raccolte e cinque Ep, gli Slowdive hanno definito un pezzo di storia della musica rock britannica e non solo.
"
Everything Is Alive" è uscito il 1° settembre 2023 per l'etichetta Dead Oceans, anticipato dal singolo "Alife" e da "Kisses", il cui videoclip è stato girato a Napoli. Un sentito tributo alla madre di Rachel Goswell e al padre del batterista Simon Scott, entrambi deceduti nel 2020, il nuovo album è un'esplorazione sonora della vita e della speranza, che riflette le profonde transizioni personali vissute dai membri della band. Spaziando tra paesaggi sonori psichedelici, pulsanti elementi elettronici
anni 80 e viaggi ispirati a
John Cale, si presenta immediatamente come qualcosa fatto per il futuro.
"'Everything Is Alive' è carico di esperienza, ma ogni nota è equilibrata, saggia e necessariamente incline alla speranza. La sua unica alchimia incarna sottilmente tristezza e gratitudine, radicamento ed elevazione", ha dichiarato Rachel Goswell sul nuovo disco. "Non sarebbe giusto fare un disco davvero oscuro in questo momento. L'album è piuttosto eclettico dal punto di vista emotivo, ma dà una sensazione di speranza", ha aggiunto Neil Halstead.
Inizialmente il nuovo progetto era stato concepito da Halstead, nel ruolo di autore e produttore, come un "disco elettronico più minimale", sperimentando con i sintetizzatori modulari. Il processo decisionale collettivo degli Slowdive ha infine riportato il gruppo verso le loro caratteristiche chitarre intrise di riverbero, assorbendo nelle composizioni l'intenzione iniziale. "Siamo sempre venuti da direzioni leggermente diverse, e i pezzi migliori sono quelli in cui ci incontriamo tutti nel mezzo", dice Halstead. "Perché gli Slowdive sono la somma delle loro parti", aggiunge Goswell.