Venerdì 6 dicembre, il tempo si è fermato per i fan dei Sonic Youth. A New York, sul palco intimo dello Stone, 3/4 della storica band – Thurston Moore, Lee Ranaldo e Steve Shelley – hanno dato vita a un’improvvisazione noise che ha risuonato come un’eco di un passato mai davvero scomparso. L’occasione? La conclusione della residenza di Thurston Moore, che ha trasformato il celebre locale in un laboratorio sonoro carico di tensione e bellezza astratta.
Michael Azzerad, autore di "Our Band Could Be Your Life", ha catturato l’essenza del momento: “È stato magico. Solo quattro persone al mondo possono creare il suono dei Sonic Youth”. Parole che trovano risonanza nell’entusiasmo di Simon Vozick-Levinson di Rolling Stone, che su X ha confessato: “Ho appena visto Thurston, Lee e Steve suonare un’ora di noise improvvisato. Per un fan dei Sonic Youth, è come vedere 3/4 dei Beatles jammare”.
Ma mentre New York celebrava l’alchimia dei tre musicisti, a Los Angeles la quarta voce della band, Kim Gordon, incantava il pubblico del The Bellwether. L’occasione era il 30° anniversario di "Where You Been" dei Dinosaur Jr., che l’ha vista salire sul palco per una versione esplosiva di "I Wanna Be Your Dog" degli Stooges, accompagnata dalla chitarra abrasiva di J Mascis.
Un doppio evento che, sebbene separato geograficamente, ha ricordato a tutti perché i Sonic Youth continuano a essere una delle band più influenti della storia del rock alternativo. Due coste, due serate, una stessa inconfondibile vibrazione.