Steely Dan, la ristampa di "Aja" in uscita a settembre
di Redazione di OndaRock
20-08-2023
"Aja", il capolavoro degli Steely Dan del 1977, è stato rimasterizzato per una nuova ristampa in vinile, supervisionata da Donald Fagen. Si tratta dell'ultima di una serie di ristampe della formazione americana, tutte rimasterizzate da Bernie Grundman. La nuova versione di "Aja", che non conterrà brani inediti o outtake, uscirà il 29 settembre su etichetta Geffen/UMe. Mentre le nuove versioni sono rimasterizzate da copie su nastro analogico che non erano state equalizzate, si ritiene che i nastri originali di "Aja" e "Gaucho" siano andati perduti. La nuova edizione principale di "Aja" verrà stampata a 33 1/3 RPM. Analogue Productions realizzerà infine una versione a 45 giri nel formato Ultra High-Quality Vinyl, oltre a una versione Super Audio Cd.
Allegro e lieve solo in apparenza, “Aja” è un disco di amara disillusione sul "sogno californiano". Un'ammissione di frustrazione e fallimento, sussurrata nel cuore di un cocktail-party. Se il precedente (e ottimo) “The Royal Scam” aveva indirizzato il prisma sonoro degli Steely Dan verso vibrazioni reggae, funky e perfino dance, con un’orchestrazione più ariosa e sonorità più esotiche, “Aja” attinge alle tradizioni swing e be-bop, ma anche all’età d'oro del jazz, da Count Basie a Duke Ellington. È un sapiente gioco di superfici levigate, lucidate a specchio da un team di luminari degli studios. Elegante e sobrio come quella copertina in nero in cui spunta il volto della modella giapponese Sayoko Yamaguchi fotografata da Hideki Fujii. L’asprezza rock dei dischi precedenti è smussata dalla morbidezza dei fiati e delle tastiere in un intrico di arabeschi sempre più vellutati e complessi. Trapela comunque un'euforia contagiosa, lasciata in dote da quelle memorabili session, con improvvisazioni jazzy che si avviluppano alla perfezione con i tappeti strumentali attraverso sette canzoni praticamente impeccabili. “Aja” si rivelerà per gli Steely Dan un clamoroso bestseller (tre milioni di copie vendute rispetto alle 500.000 di ogni lavoro precedente, disco di platino e n.3 nelle chart, 3 singoli nella Top 40) sublimando il loro perfezionismo in un nuovo traguardo formale, che aprirà la strada al successivo “Gaucho” e, soprattutto, al capolavoro definitivo del Fagen solista: “The Nightfly” (1982).