Nell’ultimo numero di Mojo, la redazione del magazine britannico si è cimentata in un’impresa impossibile: scegliere le 30 migliori canzoni degli Steely Dan (e dei lavori solisti di Donald Fagen e Walter Becker). Una lista che vuole essere soprattutto un omaggio a una delle più importanti formazioni musicali di sempre, ricordata da Mojo con queste parole nell’introduzione: “Il mondo che Walter Becker e Donald Fagen evocano nelle canzoni degli Steely Dan assomiglia alla visione di un intenditore del XX secolo americano, allo stesso tempo sarcastico e affettuoso, cinico e moralista. Le loro canzoni mettono insieme l'arte alta e la vita di tutti i giorni; i loro album possiedonoo l'arguzia, lo spessore, la cultura e il prestigio dei grandi romanzi americani… Nel corso di nove album in studio, gli Steely Dan hanno fornito la colonna sonora perfetta per stili di vita in ascesa, mettendo alla berlina la venalità e la pretenziosità a cui almeno alcuni dei loro ascoltatori aspiravano”. Un “trucco” che Mojo definisce “molto intelligente” da parte di Walter Becker e Donald Fagen, conosciutisi nel 1967 ad Annandale, da studenti del Bard College, e da allora partner in affari per quelli che Fagen definì nelle sue memorie "groove funky, accordi jazz e testi che sembravano stare da qualche parte tra Tom Lehrer e Pale Fire [di Nabokov]”. E la rivista britannica ricorda come “nel corso del mezzo secolo successivo, con un vasto cast di supporto di musicisti di talento e qualche sporadica incursione solista, gli Steely Dan trasformarono quella visione universitaria in una sovversione su scala multiplatino”.
La selezione delle canzoni, al solito, dovrà servire più che altro da spunto per approfondire la discografia della band (dolorosa però, per chi scrive, l'esclusione - quantomeno - di "The Fez", "Josie" e "Maxine").
Ecco i 30 migliori brani degli Steely Dan scelti da Mojo (il servizio completo, con commenti e immagini, lo trovate in questa pagina):