Qualche giorno fa, in occasione della pubblicazione del suo nuovo album “The Overview”, uscito lo scorso 14 marzo, Steven Wilson aveva coniato una distinzione tra il prog, avvertito da molte persone come qualcosa di nostalgico, e il progressive vero e proprio, percepito più come una sensibilità, un'attitudine sonora. Il leader dei Porcupine Tree, in una intervista a Rolling Stone, si era spinto a dire: "Io il progressive lo sento in Billie Eilish, lo sento in FKA Twigs, lo sento nei Radiohead, nei Mogwai. In tutti questi sento una sensibilità progressive”. Ora, in un’altra intervista. rilasciata ad Anil Prasad per il canale YouTube Innerviews, il musicista inglese ha condiviso la sua visione su ciò che accomuna davvero tutti gli artisti del progressive rock. Alla domanda di Prasad riguardo la scelta di tornare al prog rock in “The Overview”, con due brani della durata di circa venti minuti, il Wilson ha risposto: "Credo che il ritorno al progressive rock risieda nella forma estesa. Per me, tutto si riduce a questo. Cos'è il 'progressive rock'? L'unico elemento comune tra artisti così diversi - dai Pink Floyd a Frank Zappa, dai Rush ai Mogwai e ai Radiohead - è la volontà di andare oltre la forma pop standard. È l’idea di poter portare l’ascoltatore in un viaggio, di sorprenderlo. Spesso questo significa lavorare su strutture più lunghe, di 10, 15, 20 minuti, come nel caso di questo album. Ritengo che questo sia uno dei tratti distintivi, se non il principale, del progressive rock". Ma "The Overview" non si limita a questo: "Nel disco ci sono tutti i miei elementi tipici - ha ricordato il compositore inglese - C'è un brano di musica elettronica, uno puramente ambient. Non mancano riff metal, momenti con forti influenze pop e persino spunti jazz. Ma credo che la struttura generale e il senso del viaggio siano ciò che più lo avvicina alla tradizione del progressive rock". Guarda qui sotto l'intervista a Steven Wilson per il canale YouTube Innerviews.
Atteso proprio come un ritorno al progressive rock di marca Porcupine Tree, dopo le esperienze art pop degli ultimi lavori, “The Overview” è accompagnato da un film realizzato da Miles Skarin, abituale collaboratore di Wilson, che è stato presentato in anteprima assieme all’album presso l’iconico cinema BFI IMAX di Londra, lo scorso 25 febbraio. Il film è stato proiettato in Dolby Atmos anche in Italia con un evento speciale il 5 marzo al Cinema Barberini di Roma, in presenza dello stesso Wilson. Il tutto in attesa del prossimo tour, che toccherà l’Italia per due appuntamenti: il 7 giugno al Teatro degli Arcimboldi di Milano e l'8 giugno al Parco della Musica di Roma.
Nell’intervista rilasciata ad Antonio De Sarno e Fabio Zuffanti di Rolling Stone, Wilson aveva spiegato la sua idea di progressive: “Credo ci sia una sorta di disconnessione cognitiva tra ciò che la gente pensa sia progressive e il significato effettivo della parola – ha sottolineato il compositore inglese - La parola sottintende evoluzione, voglia di andare avanti, non guardarsi indietro. Sfortunatamente però, specie per molte persone, per molti fan più anziani, è arrivata a significare qualcosa che deve necessariamente suonare come se fosse stata incisa nel 1972. C’è quindi una contraddizione. Io credo che la caratteristica essenziale di quella che si potrebbe chiamare musica progressive è il suo non-iscriversi alla forma standard della canzone pop, per comunicare agli ascoltatori un senso di viaggio. Un senso di imprevedibilità in cui le immagini, le emozioni, possono fluire in piena libertà. È più vicina a un film”. Quindi, prendendo lo spunto dalla sua passione per un brano di Morrissey (“The Teacher Are Afraid Of the Pupils”), Wilson è tornato sul concetto, mettendo in luce una differenza “semantica”: “Forse la differenza la fa la parola: è diverso chiamare qualcosa progressive e chiamare qualcosa prog. Già la semplificazione della parola sottintende una versione riduzionista dell’idea di progressive. Il prog, per molte persone, è qualcosa di molto nostalgico, per nulla “progressivo”. Io il progressive lo sento in Billie Eilish, lo sento in FKA Twigs, lo sento nei Radiohead, nei Mogwai. In tutti questi sento una sensibilità progressive”, ha spiegato Wilson nell'intervista a Rolling Stone (qui il testo integrale).
"The Overview", della durata di quarantadue minuti, è composto da due soli brani: “Objects Outlive Us” e “The Overview”, ciascuno ispirato all'“effetto panoramico” sperimentato dagli astronauti che guardano la Terra dallo spazio. Il leader dei Porcupine Tree ha fornito alcuni dettagli del progetto in una nota: "Si tratta di un viaggio di 42 minuti basato sul cosiddetto ‘effetto panoramico’, secondo il quale gli astronauti che vedono la Terra dallo spazio subiscono un cambiamento cognitivo trasformativo, sperimentando spesso un apprezzamento e una percezione della bellezza travolgenti e un maggiore senso di connessione con le altre persone e con la Terra nel suo complesso. Tuttavia, non tutte le esperienze sono positive; alcuni vedono la Terra veramente per quello che è, insignificante e persa nella vastità dello spazio, e la razza umana come una specie in difficoltà. Come riflesso di ciò, l'album presenta immagini e storie della vita sulla Terra, sia buone che cattive". La versione finale di “The Overview” si avvale dell'aiuto in studio degli storici collaboratori Craig Blundell (batteria), Adam Holzman (tastiere) e Randy McStine (chitarre), oltre che di una serie di testi di Andy Partridge degli Xtc che contribuiscono a formare la storia di “Objects Outlive Us”.
Accantonato ancora una volta il progetto dei Porcupine Tree – tornato alla ribalta dopo 13 anni con "Closure/Continuation" (2022) e il successivo tour, che abbiamo raccontato nella data romana – Steven Wilson è quindi pronto a dare un seguito all'ultimo lavoro pubblicato come solista, "The Harmony Codex", uscito nel 2023. Settimo album da solista di Wilson, è nato durante il periodo pandemico, ancor prima della pubblicazione di “The Future Bites” (2021). Un titolo che fa riferimento a un racconto che Wilson inserì tra le pagine del suo recente libro “Limited Edition To One”, testo nel quale aveva sviscerato molti aspetti che hanno contrassegnato la sua impervia parabola artistica, ma che gli hanno comunque consentito (con sua somma sorpresa) di raggiungere il successo, anche commerciale, e ottenere numerose attestazioni di riconoscimento. Ancora una volta, Wilson sceglie di abbracciare diversi stili: progressive-rock, pop, psichedelia, tratteggi di jazz e tanta elettronica sono i gustosi ingredienti di questo articolato prospetto. Dopo l'uscita di “The Overview”, Steven Wilson partirà per una lunga tournée europea nei mesi di maggio e giugno.