Sting: in onda su Rai5 il film-concerto "Live At Chambord", girato nel castello della Loira

11-09-2024
Un evento posticipato due volte causa pandemia e atteso dai fan per due anni: è “Sting Live at Chambord” il concerto-evento che Rai5 manderà in onda giovedì 12 settembre alle 22.45 su Rai5.
Il Rinascimento e il rock. Sulla stessa scena, il Castello di Chambord e Sting. Due monumenti in dialogo nel concerto del tour “My Songs” del 28 giugno 2022. La rockstar britannica porta sul palco del castello i successi della sua carriera da solista e di quella con i Police. Persone da tutta Francia raccolte nella Valle della Loira – patrimonio Unesco insieme al castello che ospita – per ascoltare i più grandi successi di Sting, che raramente concede al pubblico le “greatest hits”.
Apre il concerto, “Message In A Bottle”, dal suo repertorio con i Police. Poi regala a seguire: “Englishman In New York”, “Fields Of Gold”, “Shape Of My Heart”, “Every Breath You Take”, “Wrapped Around Your Finger”, “Walking On The Moon” e “Roxanne”.

Sul palco, Sting si presenta in giacca gialla e maglia a righe rosse e nere, quel look distintivo che aveva valso al giovane professore in maglione a righe appassionato di jazz il soprannome “Stinger”, diventato poi “Sting”, pungiglione. Talmente identificativo che anche i suoi sei figli lo chiamano così e non con il suo vero nome, Gordon Matthew Thomas Sumner, quello dato dai genitori, un lattaio e una parrucchiera di Wallsend, cittadina portuale del nord dell’Inghilterra
Chiude la serata al castello, “Fragile”, eseguita insieme al violinista australiano Patrick Roberts, legato a Sting da un’amicizia e da un sodalizio artistico suggellati dall’album omonimo alla canzone, i cui proventi sono stati destinati per metà alla salvaguardia della foresta pluviale.

Intanto, Sting ha pubblicato il suo nuovo singolo "I Wrote Your Name (Upon My Heart)". Un brano in cui l'ex-Police e il suo gruppo rock di tre elementi offrono una variazione di quello che il famoso informatico Dr. Godfried Toussaint ha definito "il ritmo che ha conquistato il mondo": il ritmo sincopato chiamato "beat di Bo Diddley", infatti, ha alimentato alcune delle canzoni più trascinanti dell'intero canone della musica rock fin dalle sue origini africane occidentali, passando per la sua incarnazione all'interno della musica latina, fino al singolo omonimo di Bo Diddley del 1955 da cui prende il nome. Guarda qui sotto il videoclip di "I Wrote Your Name (Upon My Heart)"



In "I Wrote Your Name (Upon My Heart)" Sting presenta una variazione di questo ritmo molto accattivante. Con il contributo musicale di Dominic Miller alla chitarra, Chris Maas alla batteria e Martin Kierszenbaum all'organo, Sting canta, suona il basso e la chitarra elettrica. Si tratta del primo singolo dall'album "The Bridge", uscito nel 2021, un manifesto di 3 minuti e 22 secondi realizzato per festeggiare la nuova formazione live della band (a 3 elementi), Sting 3.0 e per l'imminente lancio del suo tour nordamericano, che prenderà il via il 17 e 18 settembre con due serate al leggendario Fillmore Theater di Detroit. "I Wrote Your Name (Upon My Heart)" è prodotta da Martin "Cherry Cherry Boom Boom" Kierszenbaum, con il mix di Robert Orton e masterizzata da Gene Grimaldi.