Il ritorno dei
Cure con "
Songs Of A Lost World" è stato uno degli eventi musicali più importanti dell'anno. Così anche il
frontman della band inglese, Robert Smith, ha dovuto vincere la sua proverbiale ritrosia e affrontare numerose, insolite interviste. Una delle più torrenziali è stata quella inclusa nell’ultimo episodio di Sidetracked, un podcast della Bbc sulla musica. Per l'occasione, Smith si è unito alla conversazione con i conduttori Annie Macmanus e Nick Grimshaw, affrontando vari temi: dal suo senso di estraneità rispetto al panorama pop contemporaneo alla sua passione per gli iPod, dal suo rifiuto dell'ascolto in streaming al suo difficile rapporto con il predecessore di "
Songs Of A Lost World", "
4:13 Dream".
Smith afferma di essere solo "vagamente consapevole" della generazione attuale di popstar, incluse artiste come
Charli XCX e
Chappell Roan, che si sono espresse in termini positivi sui Cure. E dice di continuare a consumare musica acquistando dischi: "Non ascolto musica in streaming per principio e non l’ho mai fatto. Ho una sola connessione a Internet in casa, un laptop. Ma non lo vedo come uno strumento di fruizione musicale. Ascolto la radio, in realtà, quindi sono un po' vecchio stile sotto questo aspetto".
Alla domanda su "
Brat" di Charli XCX, Smith si lascia andare a una riflessione sui suoi gusti musicali e sulle giovani popstar: "Penso sia fantastico il modo in cui la scena musicale attuale si sia affermata. Ma se voglio ascoltare qualcosa, magari dopo un paio di birre, ho un catalogo musicale che significa molto per me e che proveniene dall'era della
disco music degli
anni 70, con artisti come Donna Summer, Chic o Sister Sledge. Se voglio entrare in quel mood, per ritrovare energia, mi rivolgo a quel genere di musica".
Il
frontman dei Cure poi ha rivelato di possedere tantissimi iPod: "Tutti contengono musica che si adatta al mio stato d’animo. Ho tantissima musica da ascoltare, canzoni che hanno davvero un significato per me, che mi ricordano tempi e persone. Quindi, davvero, sarebbe disonesto dire che sono coinvolto in "Brat" o nei pezzi di Chappell Roan, perché non è un genere di musica rivolto a me. Ma chiunque si metta in gioco e faccia qualcosa lo trovo fantastico. Odio chi si limita a criticare".
Rispondendo poi a una domanda sul tipo di rapporto che preferisce instaurare con i fan, Smith ha ammesso: "È un argomento complicato. Come artista, ti piace vedere che le persone abbiano voglia di interagire con te. Ma è un fenomeno recente quello che i fan debbano pretendere un certo tipo di familiarità con gli artisti. Quando abbiamo iniziato, era sufficiente che facessimo ciò che facevamo. Come fruitore di musica, non mi aspettavo qualcosa di più. Era abbastanza vedere da lontano Alex Harvey o
David Bowie. Non mi aspettavo di passare del tempo con loro o di conoscerli, mentre oggi sembra che sia una componente indispensabile del rapporto tra artista e fan".
Infine, Smith ha rivelato il suo difficile rapporto con l’album del 2008 dei Cure, "
4:13 Dream": "Sono stato costretto a ridurlo a un unico album, troppo lungo e non funzionava. Non mi sono mai sentito soddisfatto. Mi dà ancora fastidio… ci sono 13 canzoni di quelle sessioni che non sono mai state pubblicate. Il risultato finale non è stato neanche lontanamente quello che volevo che fosse".
L'intera conversazione si può ascoltare qui sotto su Spotify.
Di recente, Smith ha anche rivelato di avere nel cassetto un brano pop “davvero orecchiabile” che, con qualche ritocco strategico, potrebbe trasformarsi in un singolo a tema natalizio. La dichiarazione è arrivata durante un’intervista con John Kennedy di Radio X, nella quale Smith ha ripercorso i brani di "
Songs Of A Lost World", offrendo una serie di riflessioni intime sulla vita e la morte e sulle ispirazioni poetiche che caratterizzano il disco. Tra vari pensieri e battute, contraddistinte dal suo tipico humor, il cantante inglese ha sorpreso il pubblico con una rivelazione inaspettata: “Ho scritto una canzone pop molto accattivante. Non so ancora come pubblicarla, ma ascoltando 'Last Christmas' degli
Wham! più volte oggi, mi è venuta l’idea: basterebbe aggiungere qualche parola natalizia e lanciarla”. Smith ha poi spiegato come questo brano rappresenti una parentesi inusuale nel suo processo creativo: “Di solito scrivo per evocare emozioni profonde, per entrare in sintonia con stati d’animo complessi. Ma ogni tanto emerge un lato più leggero, più spontaneo. Questa canzone è nata proprio così”.
Dopo l'uscita di "
Songs Of A Lost World", Robert Smith ha accennato alla presenza di materiale per ben due altri album dei
Cure, da realizzare nei prossimi anni. In particolare, ha definito uno dei due album come il “gemello” di "
Songs Of A Lost World": “C’è un altro disco praticamente pronto, pensato come complemento al precedente”. Il secondo progetto, invece, rappresenta un’esperienza radicalmente diversa. “È materiale davvero casuale, come cose che scrivi nel cuore della notte,” ha spiegato. “Alcuni brani sono incredibilmente validi, ma molto, molto differenti”. Questo secondo lavoro, più sperimentale, rimane in fase di scrittura, con testi ancora incompleti.
Dal punto di vista tematico, il leader dei Cure ha chiarito che comunque il primo dei due lavori si distacca dall’intensità emotiva di "
Songs Of A Lost World": “Questo album è profondamente emozionale, mentre il suo seguito sarà meno oscuro e affronterà temi diversi”.